Il procuratore capo di Torino Bruno Caccia (S), ucciso il 26 giugno 1983, all'inaugurazione dell'anno giudiziario in una foto di archivio, Torino, 23 giugno 2013. ANSA/TONINO DI MARCO

Caso Caccia, processo da rifare

MILANO. E’ affetto da irreparabile vizio procedurale il processo in corso a Milano a Rocco Schirripa presunto esecutore materiale dell’omicidio del procuratore di Torino Bruno Caccia, ucciso il 26 giugno del 1983 e il pm di Milano, sulla scorta di questo, ha chiesto la revoca della misura di custodia cautelare in carcere per Schirripa. L’inutilizzabilità degli atti, spiega il legale dei figli del magistrato, Fabio Repici,  deriva dalla mancata richiesta di riapertura delle indagini a suo carico che erano state archiviate nel 2001. La ferale conseguenza dell’errore, per il legale, è l’assoluta inutilizzabilità di ogni atto d’indagine e processuale compiuto nei confronti dell’imputato Schirripa. Per questo,  aggiunge,   il pubblico ministero ha avanzato richiesta di scarcerazione. Apprendiamo la notizia con sconcerto incredibile, scrive il legale.

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