Caso bimbo Padova. Zia e nonno denunciati per oltraggio a publbico ufficiale

 

E’ ancora polemica sul caso del bambino padovano che mercoledi scorso è stato trascinato via con forza da scuola, dagli agenti che avevano l’incarico di affidarlo al padre. Ora a destare scalpore è la notizia della segnalazione alla Questura di Padova, ordinata dal Tribunale dei Minori, della zia materna e del nonno  del bambino di 10 anni, per le ipotesi di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, oltre a quella di inosservanza di un provvedimento dell’autorità  giudiziaria. Secondo fonti investigative,  nella comunicazione di notizia di reato inviata alla Procura, comparirebbe anche una terza persona.

 

 

Cancellieri: “Sono turbata, immagini drammatiche”. “Bisogna capire il perché di quelle immagini drammatiche, che turbano molto perché vedere un bambino trascinato così è una cosa che colpisce molto e fa male vedere che accadono fatti di questo genere”, è il commento del ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, in merito all’atto di forza con cui un bambino affidato al padre è stato trascinato dagli agenti, via da un istituto padovano.

“E’ una vicenda che ha molto colpito l’emotività, ma ad essa dobbiamo rispondere con la razionalità. Il capo della Polizia ha aperto un’inchiesta per conoscere bene i fatti, e prima di parlare di questi temi così delicati, bisogna sapere bene esattamente come si sono sviluppati, come sono andati. L’unica cosa che so è che la vera vittima è il bambino”,  ha sottolineato ancora il irispondendo a Palermo ai cronisti che le hanno chiesto un commento sulla vicenda di Padova, dove un bambino è stato prelevato con la forza dalla scuola dalla Polizia. “Per giudicare bisogna conoscere, e non conosciamo abbastanza – ha aggiunto Cancellieri -. C’è un video, ma non c’è il pregresso, non c’è il contesto. Ed è parziale. Lasciamo che la magistratura e la polizia facciano la loro parte”. Riguardo chi chiede le dimissioni del questore di Padova, Cancellieri ha detto: “Chi chiede le dimissioni del questore di Padova, probabilmente non capiva di cosa andava a parlare”.

 

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