Casaleggio: Governeremo con il 51%. Alle amministrative abbiamo voluto perdere

“Andare al governo è l’unica cosa che conta e ci andremo da soli anche grazie alla disgregazione che stanno vivendo per motivi diversi le altre forze politiche. Ci andremo con il 51%”. E’ questa la previsione di Gianroberto Casaleggio, l’ideologo del M5S e guru politico di Beppe Grillo, avanzata in una intervista rilasciata in esclusiva a Wired. I ‘padre’ dei grillini, che per la prima volta apre le porte ad un giornale italiano, parla della sconfitta del MoVimento alle amministrative di maggio come “tutto previsto”. “Era tutto previsto, abbiamo voluto perdere. Avremmo potuto prendere più voti aumentando il numero di liste, potevano essere il quadruplo, tante erano le richieste arrivate. Ma abbiamo preferito affrontare le elezioni solamente con le liste radicate sul territorio da almeno un paio di anni; quelle che si erano proposte non lo erano”. Casaleggio parla anche del successo del M5S alle elezioni politiche dello scorso febbraio e della connessione tra media e politica. “Una settimana prima del voto, nei nostri uffici lanciammo una scommessa sui risultati del movimento e fui l’unico a dire che saremmo stati il primo partito. Se non è accaduto è stato perché viviamo in un paese come l’Italia in cui i media – in particolare la tv – e i partiti coincidono. Senza la televisione, che influenza il voto come nessun altro mezzo, avremmo preso il 40%”, dice Casaleggio. “L’80% della burocrazia è senza senso. Il 50% della restante burocrazia utile può essere cancellato dall’uso della rete. Il parlamentare è l’esecutore del volere della collettività. Per questo ogni decisione importante va sottoposta a referendum. Un discorso a parte va, invece, fatto per la magistratura: il potere giudiziario deve mantenere la sua indipendenza”.

Gianroberto Casaleggio è stato intervistato per Wired Italia da  Bruce Sterling, autore di libri di fantascienza che firmò oltre 20 anni fa la prima copertina di Wired Us. Ecco cosa dice del guru del M5S Sterling . “Io vengo dal Texas e non mi sognerei di offrire agli italiani alcun consiglio politico. Tuttavia mi è molto chiaro quello che Casaleggio sta facendo in Italia. Vuole liberarsi dell’intermediazione dei partiti e dei media convenzionali, collegarsi direttamente agli elettori, spingerli a candidarsi e votarsi da soli, usando le piattaforme digitali di Casaleggio. Nessun altro al mondo è riuscito a fare con tanta efficacia e su scala così vasta quello che lui ha fatto in Italia. Ma non c’è nulla di nascosto, di misterioso o di magico in tutto questo. Il suo attivismo digitale probabilmente è la cosa meno misteriosa della politica italiana”.

Il racconto esclusivo dell’incontro tra Wired Italia e Casaleggio sarà pubblicato nel numero di agosto della rivista, in edicola il 31 luglio.

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