Casa. Il Governo ‘pensa’ all’assicurazione obbligatoria contro disastri ambientali

Dopo l’Imu potrebbe arrivare una nuova ‘stangata’ per tutti gli italiani proprietari di una casa. Il governo, per bocca del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, conferma l’idea di un disegno di legge per introdurre l’obbligo di assicurazione per risarcire i danni dei privati provocati dai disastri ambientali. “Credo che sia opportuno che a livello nazionale  -spiega il responsabile dell’Ambiente intervenendo a margine del Forum ‘Sviluppo ambiente salute’ ad Arezzo-  si introduca l'assicurazione che io spero possa essere obbligatoria, non per far pagare ai cittadini il costo di interventi che teoricamente dovrebbero essere dello Stato”. “Quando ci si assicura per la casa contro gli incendi, oppure per l'automobile, ci si assicura per la protezione di un bene privato, che potrebbe essere oggetto, vittima di un evento che provoca danni. Siamo sostanzialmente nella stessa logica”, spiega Clini. Insomma la casa, essendo un bene privato, nel caso in cui dovesse subire dei danni a causa di eventi climatici estremi (terremoti, alluvioni) deve essere ‘riparata’ o ‘ricostruita’ con i fondi del proprietario, attraverso l’assicurazione obbligatoria cui pensa l’esecutivo tecnico, e non con i soldi pubblici.

“E’ impensabile, di fronte all'emergere di eventi climatici estremi sempre più frequenti, che le risorse pubbliche possano intervenire per garantire – ha sottolineato Clini – la protezione delle risorse private dei cittadini”. La settimana scorsa, Clini, tornando sull'emergenza esondazioni che ha colpito il centro Italia in questi ultimi giorni, aveva parlato di un piano ambiente. “Ci vorrebbero 40 miliardi in quindici anni” per “riattrezzare il territorio” aveva detto il ministro sottolineando la necessità di “interventi infrastrutturali”. “E’ urgente – aveva spiegato – un piano di intervento coordinato e nazionale” e su questo punto il ministro aveva precisato che “la gestione del territorio rappresenta un'infrastruttura per la crescita perché si mette in moto la manutenzione del territorio e quindi vuol dire mettere in moto anche l'economia”.

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