Caro carburanti: il governo proroga il taglio delle accise fino al 2 agosto

Nuovamente posticipata la scadenza dello sconto sulle accise entrato in vigore a marzo.

Attraverso un decreto legge dei ministri Daniele Franco (Economia e finanze) e Roberto Cigolani (Transizione ecologica), il governo ha prorogato il taglio delle accise sui carburanti fino ad inizio agosto.

Viene ulteriormente posticipata la scadenza dello “sconto” di 30 centesimi al litro in vigore sui carburanti, che arriva così al terzo rinvio dopo quelli fino al 2 maggio e all’8 luglio.

Il decreto serve per contrastare gli aumenti folli che in questi mesi stanno subendo i carburanti e tutelare i consumatori che si trovano di fronte a prezzi oramai insensati e alle stelle.

Non sono mancate le critiche da parte del Codacons che commenta: “Misura del tutto insufficiente perché non risolve l’emergenza prezzi in Italia e non affronta in modo adeguato il problema”. Lo stesso presidente del Codacons Carlo Rienzi ha poi aggiunto: “Oggi una famiglia spende 552 euro in più all’anno per i rifornimenti di benzina, e addirittura 664 euro in più annui per quelli di gasolio. Senza considerare gli effetti indiretti sui prezzi al dettaglio”.

Anche il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha commentato insoddisfatto la proroga al 2 agosto: “Sconto insufficiente e inadeguato a quella che oramai è un’emergenza nazionale. Limitarsi a prorogare il taglio delle accise di 25 cent, che poi diventano 30,5 considerando l’Iva, ha già dimostrato di non bastare per frenare i prezzi impazziti. Da quando è iniziata la guerra, nonostante l’intervento del Governo, sia il gasolio che la benzina hanno già superato la soglia di 2 euro anche in modalità self, un litro di benzina, secondo i dati ufficiali del Mite, costa oltre 21 cent in più, con un rialzo dell’11,5%, pari a 10 euro e 68 cent per un pieno da 50 litri, mentre il gasolio è maggiore di oltre 28 cent al litro, con un balzo del 16,5%, pari a 14 euro e 18 cent a rifornimento. Il Governo, se non voleva tornare ai prezzi amministrati come da noi proposto, doveva alzare la riduzione di almeno altri 10 cent, in deroga per il gasolio alla normativa europea, e ridurre l’Iva dal 22 al 10%”.

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