Carfagna espelle Sgarbi dalla Camera, portato via dai commessi

Nuovo scontro alla Camera tra Vittorio Sgarbi e Mara Carfagna. La vicepresidente ha espulso il deputato è dall’Aula di Montecitorio: “Non può offendere i suoi colleghi, non può pronunciare parolacce“, ha detto la Carfagna.

Le parole della vicepresidente della Camera sono state accompagnate da applausi unanimi.

Sgarbi non voleva abbandonare l’Emiciclo: ha dovuto essere portato via dai commessi.

“Vergogna, Vergogna!”, “Pagliaccio” hanno urlato diversi deputati mentre la Carfagna sottolineava che “ha trasformato quest’Aula in uno show“.

“Chiedo una commissione parlamentare di inchiesta per la nuova tangentopoli: Palamaropoli”. Così Sgarbi alla Camera nel corso della sua dichiarazione di voto al Dl giustizia, lanciando parole di fuoco contro una parte della magistratura.

In difesa delle toghe è intervenuta la deputata di Forza Italia Giusi Bartolozzi, intervento accompagnato dalle urla di Sgarbi.

La presidente di turno Mara Carfagna ha quindi richiamato all’ordine il deputato fino alla decisione di espellerlo dall’aula: “Le chiedo di allontanarsi dall’aula perché lei non può insultare i suoi colleghi. Non può continuare a pronunciare parolacce in questa aula. Chiedo agli assistenti parlamentari di allontanarla fuori dell’aula, le ha dette anche a me… Lei ha scambiato questa aula per uno spettacolo. Ha pronunciato parole irripetibili verso la collega Bartolozzi e verso questa presidenza. Insulti e offese verso una donna sono inaccettabili, e tutta l’aula dovrebbe esprimere solidarietà. Quanto alle parole contro parte dei magistrati, l’onorevole Sgarbi se ne assume la responsabilità”.

Non è la prima volta che Vittorio Sgarbi e Mara Carfagna si scontrano. Il deputato, infatti, solo due settimane fa era stato richiamato due volte dalla vicepresidente della Camera per essersi sfilato la mascherina in Aula.

‘Indossi la mascherina. Non siamo 629 imbecilli’, aveva detto la Carfagna.

‘Visto che siamo su Rete 4 ne approfitto’,  Vittorio Sgarbi a ‘Stasera Italia’  aveva pronunciato un’invettiva accorata contro un vero e proprio scempio, a suo dire, consumatosi ai danni della persona Emilio Fede. L’ ex conduttore del Tg della Rete, quasi 90 anni, stava festeggiando il suo compleanno in un ristorante di Napoli. Lì è stato prelevato. Le modalità dell’arresto di Fede sono ‘inverosimili’, si sfoga Sgarbi.

‘Qualunque magistrato l’abbia fatto, l’ha fatto contro la vita, la vecchiaia e il rispetto degli uomini. Per il caso Ruby, poi, un processo che non esiste, inventato’,  il commento dell critico d’arte, che poi esplode: ‘Luca Palamara a piede libero ed Emilio Fede arrestato. Una cosa intollerabile. Insomma, viviamo in un Paese dove è faticoso conciliare buon senso, umanità  e rigore. Il senso delle proporzioni è svanito’.

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