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Protesta e tensione questa notte nel carcere di Napoli di Poggioreale. Il sindacato di polizia penitenziaria Sappe in una nota spiega che all’istituto di pena si sono svolte due manifestazioni, l’una dei detenuti del carcere e l’altra, fuori dal penitenziario, da una trentina di donne parenti di alcuni detenuti. Secondo Emilio Fattorello, segretario per la Campania del sindacato, in almeno due reparti, il ‘Livorno’ e il ‘Salerno’, i detenuti hanno battuto con arnesi le sbarre e le porte chiedendo provvedimenti per il sovraffollamento e la tutela della salute. Fuori dall’ala Ticino, alle spalle dell’ingresso principale, un gruppo di donne hanno lanciato bottiglie e pietre sia contro il cancello che all’interno del parcheggio per protesta contro il personale di polizia penitenziaria, costringendo una decina di agenti a non lasciare il parcheggio se non all’arrivo di carabinieri e polizia. Alcune auto sono state colpite.
Un altro presidio di 8-9 persone sedute a terra e circa 40 in piedi ha tentato di bloccare la strada. Nel pomeriggio, al ‘Livorno’, che conta 300 presenze, un detenuto definitivo italiano, dopo il colloquio con l’educatrice, molto alterato, ha preteso di andare subito in cella e ha colpito per questo l’agente di polizia penitenziaria di servizio. Donato Capece, segretario generale del Sappe, ricorda che sono stati numerosi gli eventi critici accaduti non solo negli istituti di pena della Campania negli ultimi giorni. “Questi numeri si sono concretizzati proprio quando sempre piu’ carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti piu’ ore al giorno liberi di girare per le sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria – sostiene – ed e’ grave che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria guidato da Francesco Basentini non sia in grado di mettere in campo efficaci strategie di contrasto a questa spirale di sangue e violenza che colpisce le carceri del Paese e della Campania in particolare”.
