Carburante, il prezzo scende ancora: i distributori con gli sconti più alti

Scendono, finalmente, i prezzi di benzina e diesel dopo l’impennata registrata nei giorni scorsi. Anche se di poco, il costo del carburante sembra aver registrato – per il momento – una battuta di arresto, ma gli esperti parlano già di una “calma apparente”. Intanto, mentre il conflitto in Ucraina si fa più intenso e il Governo Draghi ha annunciato specifiche misure contro il caro prezzi (qui quelle che riguardano bollette e gas), alcuni distributori in Italia hanno iniziato ad applicare i primi sconti.

Benzina e diesel, il prezzo scende: i distributori dove costano meno

Stando alle stime riportate da Quotidiano Energia: “Con le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo che hanno chiuso ieri in saliscendi (in discesa la benzina, in salita il diesel), oggi si segnalano nuovi interventi al ribasso da parte delle compagnie sui prezzi raccomandati dei carburanti. In particolare, Eni scende (per il terzo giorno di seguito)”.

Questo, di fatto, si è tradotto in un abbattimento dei costi, seppur minimo, che ha spinto alcuni distributori a rivedere i costi del servizio. Il prezzo di benzina e diesel, nello specifico, è sceso di:

– 3 centesimi nei distributori Eni (su benzina e gasolio);

– 5 centesimi nei distributori Q8 e Tamoil;

– 8 centesimi nei distributori IP (su gasolio e verde).

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Caro energia e carburante: gli interventi annunciati da Draghi

Intanto, mentre in alcune stazioni di servizio hanno iniziato già a praticare sconti su benzina e diesel (qui l’elenco di quelli che hanno abbassato i prezzi), il Governo Draghi ha annunciato le misure del cd. “Pacchetto Energia” contro il caro bollette e l’aumento dei carburanti.

“Interveniamo per aiutare cittadini e imprese a sostenere i rincari dell’energia, con particolare attenzione alle famiglie più bisognose e alle filiere produttive più esposte”, ha dichiarato il premier in conferenza stampa, venerdì 18 marzo 2022.

“In totale, le misure ammontano a 4,4 miliardi di euro – che si aggiungono ai circa 16 miliardi che abbiamo speso dalla scorsa estate per difendere gli italiani dall’aumento del costo dell’energia. A differenza degli scorsi provvedimenti, gran parte degli interventi di oggi non sono finanziati dal bilancio pubblico, ma dalle aziende del comparto energetico – ha poi aggiunto Draghi -. Tassiamo una parte degli straordinari profitti che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime, e redistribuiamo questi soldi alle imprese e alle famiglie in difficoltà”.

Tra i principali interventi:

fino a fine aprile, il prezzo alla pompa di benzina e gasolio sarà ridotto di 25 centesimi a litro;

l’aumento da 4 a 5,2 milioni del numero di famiglie protette dagli aumenti delle bollette, che pagheranno l’energia come l’estate scorsa, con la mosifica del tetto Isee (qui come richiederlo) da 8 mila a 12 mila euro che include 1,2 milioni famiglie in più rispetto al provvedimento precedente;

la rateizzazione delle bollette fino a due anni;

l’aumento dei crediti d’imposta sul costo dell’energia e del gas a favore delle aziende energivore e gasivore e l’approvazione di nuovi per tutte le aziende che utilizzano elettricità e gas;

la creazione di fondi per aiutare i comparti dell’autotrasporto, dell’agricoltura, della pesca.

“L’inflazione che osserviamo in Europa, a differenza degli Stati Uniti, è essenzialmente dovuta all’andamento dei beni energetici – ha poi concluso il primo ministro -. Risolvere questo problema è complesso: richiede la fine della crisi in Ucraina e una migliore diversificazione delle fonti di approvvigionamento, che è esattamente quello che abbiamo iniziato a fare da 10-15 giorni”.

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