Carabiniere ucciso, Di Maio: “Stato faccia esame coscienza”

“Dopo la tragedia dell’altra notte, oggi il mio pensiero va a Mario e al modo in cui l’hanno portato via a sua moglie, alla sua famiglia, dopo poco piu’ di un mese di matrimonio. E’ una morte che mi riempie di rabbia e di senso di ingiustizia. Non e’ facile accettare una morte cosi’. Questo ragazzo e’ morto per cosa? Per uno spacciatore che vendeva liberamente le sue dosi nel centro di Roma come se nulla fosse? Per due ragazzini americani in vacanza, con i soldi in tasca, che si stavano sballando e poi improvvisamente uno dei due ha accoltellato un nostro Carabiniere? Un uomo dello Stato italiano, un ragazzo che coraggiosamente era al servizio di tutti noi”. Lo scrive su Facebook il vicepremier e ministro, Luigi Di Maio. “Si puo’ morire cosi’? Si puo’ lasciare una moglie da sola, una madre, gli amici piangere nel dolore per colpa di tre mezzi delinquenti? Si poteva evitare tutto questo? Io dico di si’. O perlomeno si deve fare di tutto perche’ questi eroi dimostrino il loro valore con la vita e mai con la morte – aggiunge -. Chi conosce citta’ come Roma sa benissimo che ci sono condizioni precarie di sicurezza interna, che questi giri di droga, spaccio, violenza, purtroppo, sono all’ordine del giorno in certi quartieri e anche in centro. E che i nostri uomini e donne in divisa faticano ogni giorno, si prendono minacce, insulti di ogni tipo, persino sputi e attacchi fisici e se reagiscono, se solo provano a difendersi, c’e’ pure qualcuno poi pronto a puntare il dito, qualcuno pronto a giudicarli”.

“Cosi’ non puo’ essere! Io non so di chi sia la colpa, questo non sono io a doverlo stabilire. Oggi c’e’ un Paese che piange un suo militare, un uomo d’onore, un uomo buono, una persona perbene, che aveva dedicato la sua vita alla giustizia e alla legalita’. Un uomo impegnato anche nel volontariato, che era sempre al servizio di chi ha piu’ bisogno. Ma si e’ ritrovato a combattere da solo e non ce l’ha fatta. Mario non se ne doveva andare. E oggi lo Stato deve farsi un grande esame di coscienza – conclude Di Maio -. Mi stringo attorno al dolore di sua moglie e di tutta la sua famiglia. Vorrei dire grazie a Mario, per il suo servizio, per il suo sacrificio, e grazie a tutte le persone che, come lui, ogni giorno, vivono silenziosamente al servizio del bene collettivo. Il nostro compito e’ quello di onorarli”.

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