Capaci, Mattarella: “Da stragi ’92 nata reazione società”

“La mafia si e’ sempre nutrita di complicita’ e di paura, prosperando nell’ombra. Le figure di Falcone e Borsellino, come di tanti altri servitori dello Stato caduti nella lotta al crimine organizzato, hanno fatto crescere nella societa’ il senso del dovere e dell’impegno per contrastare la mafia e per far luce sulle sue tenebre, infondendo coraggio, suscitando rigetto e indignazione, provocando volonta’ di giustizia e di legalita’”. Lo afferma il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel saggio rivolto ai giovani delle scuole coinvolti nel progetto “La nave della legalita’”, nel 28esimo anniversario della strage di Capaci.

“I due attentati di quel 1992 – sottolinea il Capo dello Stato – segnarono il punto piu’ alto della sfida della mafia nei confronti dello Stato e colpirono magistrati di grande prestigio e professionalita’ che, con coraggio e con determinazione, le avevano inferto durissimi colpi, svelandone organizzazione, legami, attivita’ illecite. I mafiosi, nel progettare l’assassinio dei due magistrati – prosegue Mattarella – non avevano previsto un aspetto decisivo: quel che avrebbe provocato nella societa’. Nella loro mentalita’ criminale, non avevano previsto che l’insegnamento di Falcone e di Borsellino, il loro esempio, i valori da loro manifestati, sarebbero sopravvissuti, rafforzandosi, oltre la loro morte: diffondendosi, trasmettendo aspirazione di liberta’ dal crimine, radicandosi nella coscienza e nell’affetto delle tante persone oneste”.

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