Caos nel Pdl, Alfano: “Tutto il Pdl voti fiducia, non ci sono gruppi e gruppetti”

Ultimatum di Angelino Alfano al Pdl: “Rimango fermamente convinto che tutto il nostro partito domani debba votare la fiducia al governo. Non ci sono gruppi o gruppeti”.

Ma nel partito la tensione aumenta e tutto fa pensare ad un’imminente rottura.  A destare preoccupazione è la possibilità di una scissione delle ‘colombe’, pronte a votare la fiducia domani a Letta: “Abbiamo i numeri, siamo anche piu’ di 40 e siamo fermi nel voler mantenere l’equilibrio di governo: Per questo voteremo la fiducia”, dice il senatore Pdl, Carlo Giovanardi, che si e’ schierato sulla linea delle ‘colombe’. Mette le mani avanti e osserva che “la situazione e’ in evoluzione e puo’ anche darsi che, alla fine, non solo noi ma tutto il gruppo voti la fiducia”, ma Carlo Giovanardi ha molto chiaro un concetto: “La linea dei falchi e’ del tutto minoritaria nel partito”. In altre parole, quei 40 senatori Pdl pronti a votare la fiducia a Letta non sono “scissionisti”: “Scissionisti – puntualizza l’esponente cattolico – sono quelli che si pongono fuori dalla linea del partito, esce dai gruppi e vuole fondare Forza Italia, non – rivendica – chi rimane fermo sulle nostre posizioni fondatrici”. E allora? “Allora e’ molto semplice: c’e’ chi vuole che rinasca Forza italia ma tanti, tantissimi, vogliono restare dove sono, nel Pdl”. Al lavoro si e’ messo il grande mediatore, Gianni Letta, che si e’ recato a palazzo Chigi. Nella sede del Governo, anche Fabrizio Cicchitto e lo stesso Alfano.
Sul tavolo, viene spiegato, l’ultima mediazione offerta dal Cavaliere, sotto pressione del segretario Alfano e dei ministri dimissionari: il tentativo di salvare il governo, evitando il voto di fiducia domani al Senato. Un modo, viene ancora spiegato, per evitare allo stesso tempo la spaccatura plastica del Pdl. Questa mattina diversi ‘big’ del Popolo delle Liberta’ si sono recati a palazzo Grazioli per avvertire l’ex premier che una trentina di senatori era pronta allo strappo. Nella riunione con i capigruppo e i coordinatori si sarebbe innanzitutto discusso del nuovo organigramma del partito: un coordinamento con alla guida Alfano e la presenza dei coordinatori e dei capigruppo, piu’ un esponente degli ex An, Gasparri o Matteoli. Ma Alfano insiste sul governo, torna a chiedere che l’ex presidente del Consiglio torni sui suoi passi. Si sta discutendo, riferiscono fonti parlamentari, del Pdl su una possibile ‘exit strategy’ che eviti il voto di fiducia domani. Il nodo da sciogliere, pero’, resta quello della decadenza di Silvio Berlusconi da senatore: il Cavaliere insiste affinche’ perlomeno si rinvii la partita al Senato.

 

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