Proprio il giorno in cui a Milano apre il primo negozio che vende piantine di marijuana legale, sull’uso della cannabis terapeutica arriva lo stop – o meglio la protesta – dei farmacisti: il prezzo stabilito dal ministero della Salute – dicono – per la vendita al pubblico della cannabis terapeutica è troppo basso.

In sostanza alle farmacie non conviene, anzi: diventa ‘insostenibile’ preparare i prodotti richiesti dai malati con questa sostanza. La denuncia arriva da Federfarma, che insieme alla Fofi (Federazione degli ordini dei farmacisti) e Utifar (Unione tecnica italiana farmacisti) chiede al più presto l’apertura di un tavolo tecnico presso il Ministero della Salute.

Il decreto del Ministero inserisce nella Tariffa nazionale per la vendita al pubblico dei medicinali anche la cannabis terapeutica, fissando il prezzo di vendita al pubblico in 9 euro al grammo. Il provvedimento è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 giugno ma entrerà in vigore dal prossimo 18 giugno.

Secondo Roberto Tobia, tesoriere di Federfarma, il prezzo fissato è inadeguato, perché più basso della cifra spesa dalle farmacie per acquistare il prodotto da impiegare nelle preparazioni galeniche. Per i farmacisti il prezzo minimo di acquisto parte dai 12,50 euro.

Al costo della materia va aggiunto quello della lavorazione, del trasporto e il carico burocratico,  continua Tobia: ‘Le farmacie non possono preparare questi prodotti sottocosto. Siamo disposti a farlo, ma ad un prezzo sostenibile’.

Insomma, se non si prenderà qualche provvedimento per le farmacie sarà impossibile preparare i prodotti con la cannabis terapeutica e i cittadini rischiano di non poterne usufruire.