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La riforma della giustizia in Italia è frenata dagli avvocati e dalle grandi lobby che così “impediscono al Paese di diventare normale”. E’ questo il j’accuse che il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, lancia parlando alla conferenza di Confindustria. Secondo il Guardasigilli “quando vai a toccare un singolo caso scatta un meccanismo di lobby e di campanilismi”. Il ministro, sollecitata dalle domande di Enrico Mentana, il Guardasigilli, ha ripercorso gli ostacoli che si trovano sulla strada della riforma della geografia giudiziaria, così come sulla mediazione obbligatoria. Sulla riforma dei tribunali, Cancellieri ha parlato di “una battaglia che combattiamo tutti giorni” ma “non possiamo arretrare”. Il primo nodo è la geografia giudiziaria. “Siamo in piena battaglia, questa riforma che è fatta con molta serietà non va bene perché quando fai qualcosa c’è sempre qualcuno che ti dice che potevi fare meglio, se qualcosa non va bene la correggeremo ma non dobbiamo arretrare”. A questo si aggiunge una giustizia certa e più snella per attrarre investitori stranieri. “Abbiamo già fatto molto e contribuiremo a fare ancora di più”, dice la Cancellieri. “Per venire in Italia gli investitori stranieri hanno bisogno di certezza del diritto, di una giustizia civile che funzioni e che sia efficace. Credo – ha detto la Guardasigilli – che dobbiamo quindi continuare a lavorare con forza su questo tema perché è un punto su cui il Paese può veramente scommettere”. Ma per eliminare ‘lacci e lacciuli’ “occorre una semplificazione e una grande assunzione di responsabilità”.
Ma alle lobby avanzate dal ministro della Giustizia sono respinte dal capogruppo del Pdl in commissione Giustizia alla Camera, Enrico Costa. “Il Ministro Cancellieri – ha affermato Costa in una dichiarazione- parla di grandi lobby che frenano le riforme? Il Parlamento dimostrerà che non è così, attraverso proposte costruttive e correzioni puntuali e non conservative dei provvedimenti in materia di giustizia. Il Guardasigilli dovrebbe, da parte sua, non trascurarle, né svilirle. Infatti sulla giustizia civile e sulla mediazione la commissione audirà gli esperti e preparerà gli emendamenti. Tutto nella massima trasparenza”.
