Campidoglio tra Salvini e Raggi…

Continua per questo  il botta e risposta a distanza tra Matteo Salvini e Virginia Raggi: sullo sfondo il futuro duello per il Campidoglio. “Roma non è mai stata così sporca, così ferma, così trascurata, caotica e disorganizzata – diceva il vicepremier leghista – Colpa di Salvini, o colpa di un Sindaco 5 Stelle ?”. Salvini continua: “Non occorre uno scienziato per portare via la mondezza, svuotare i cestini, evitare i gabbiani stile avvoltoi. Io ho invitato la gente a votare la Raggi ma ora quando la gente mi vede dice: fate presto”.

Raggi risponde  su Facebook: ‘Io le villette dei clan mafiosi le ho abbattute, dopo decenni di silenzio delle precedenti giunte: otto case del clan Casamonica buttate giù dalla ruspa. Infine, per togliere la spazzatura non serve assolutamente uno scienziato ma sono necessari duro lavoro e costanza. Di certo non bastano due tweet e qualche battuta ad effetto. Ma io non voglio inutili polemiche elettorali. Lavoriamo”.

 Le schermaglie partono  dal debito di Roma. La Raggi annunciava la fine della gestione commissariale prevista per il 2021 e la diminuzione dell’Irpef per i romani, supportata dalle parole – e dai conti – del viceministro all’economia Laura Castelli. Dichiarazioni che non erano andate giù a Salvini: “Non pagheremo debiti fatti da altri, a differenza dei governi del passato”, replicava piccato, prendendosi la controrisposta dell’assessore al Bilancio dei romani Gianni Lemmetti: “Il provvedimento sul debito pregresso di Roma Capitale è nel Decreto Crescita approvato dal Consiglio dei Ministri la scorsa settimana”.
Raggi gli dà lezioni di economia dal tavolo di una trattoria con due pezzetti di pane: “Il debito di Roma costa 500 milioni. 300 da parte dello Stato e 200 da parte di Roma capitale. Domani il debito continuerà a costare allo Stato 300, anzi un po’ meno”. La prima cittadina addenta uno dei due bocconi. E commenta: “Così. Perché lo Stato può rinegoziare il debito. Salvini hai capito?”

Interpellato sull’eventualità di un futuro candidato sindaco del Carroccio per la Capitale, Salvini rispondeva:  “I romani mi dicono ‘Daje Mattè!”. Subito la battuta tagliente della pentastellata: “A Roma si risponderebbe così: ‘Salvini magna tranquillo’. E ancora: “Invece di parlare di Roma si occupi della sicurezza – attaccava Raggi -. A ognuno il suo lavoro. Parla di tutto in tutte le TV ma mi sembra che non passi mai ai fatti”.

 Continuano i  capigruppo leghisti in Senato e alla Camera, Romeo e Molinari:  “Nessun regalo milionario per coprire amministratori incapaci. Roma è una città bellissima da troppo tempo trascurata e abbandonata: chi ha sbagliato paghi!”. Pronta la replica del M5s con il capogruppo Pacetti: “Noi risaniamo, Matteo dormi sereno, alla città ci pensiamo noì”.

Chiude Virginia Raggi con un videomessaggio su Facebook: “Non voglio inutili polemiche elettorali. Lavoriamo!”.

 

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