Vincenzo De Luca in una immagine del 01 giugno 2015. ANSA/CIRO FUSCO

Campania, slitta la seduta di insediamento del Consiglio regionale

E’ stata sconvocata la seduta di insediamento del Consiglio regionale della Campania prevista per oggi alle ore 10. Lo ha deciso il consigliere anziano Rosetta D’Amelio (Pd), che aveva convocato la prima seduta. Così come scritto in una nota ufficiale, la decisione è stata presa “per consentire gli opportuni approfondimenti sugli effetti del Dpcm”, che ha stabilito la sospensione del neo eletto presidente Vincenzo De Luca, in particolare “il quarto degli adempimenti preliminari previsti dall’ordine del giorno della prima seduta del Consiglio con l’esposizione del programma di governo da parte del presidente della Giunta”. Alla comunicazione della “sconvocazione” della seduta, scrive D’Amelio, “seguirà nuova convocazione nei termini previsti dall’articolo 34 dello Statuto e dall’articolo 4 del regolamento interno”. La seduta si terrà quindi entro il 12 luglio, in quanto il regolamento interno del Consiglio prevede che la prima seduta dopo le elezioni regionali si debba tenere “non oltre il ventesimo giorno dalla data della proclamazione degli eletti”, avvenuta lo scorso 22 giugno. Sulla questione della sospensione di De Luca la situazione è stata chiarita e decideranno i soggetti giurisdizionali, commenta il ministro della Giustizia Andrea Orlando. L’istituzione di Palazzo Santa Lucia è in una situazione senza precedenti perché non ha un presidente, il governatore uscente ha cessato le sue funzioni, non c’è un commissario governativo, né un consiglio regionale nel pieno delle sue funzioni. L’intenzione di De Luca è quella di puntare a un pronunciamento d’urgenza, ex articolo 700, presso il tribunale civile ordinario, una «sospensione della sospensione» fino al pronunciamento della Consulta previsto per l’autunno. Lo Statuto prevede che la prima seduta del Consiglio debba essere convocata obbligatoriamente entro 20 giorni dalla proclamazione del presidente da parte della Corte d’Appello. Inizialmente si riteneva restassero 14 giorni a disposizione, mentre pare che il termine sia più stretto e ci siano solo 12 giorni e la deadline scatterà il 10 luglio. Se il Tribunale non si pronuncerà entro quella data scatterà l’«ora X», con la nomina di un commissario ad acta che dovrà condurre la Campania a nuove elezioni, probabilmente a novembre. De Luca punterà sulla recente decisione del Tribunale di Napoli che ha accolto il ricorso del sindaco Luigi de Magistris contro la sospensione dalla carica disposta in base alla legge Severino. Bisogna, però, tenere presente che quando de Magistris venne eletto la Severino non c’era. Il Pd campano è schierato con De Luca ma i rapporti tra De Luca e Matteo Renzi sono freddissimi. De Luca è sorpreso per la decisione assunta dal Consiglio dei ministri, che ritiene sia una interpretazione pedante ed   ortodossa della legge Severino. De Luca ha saputo che al Dpcm con cui il premier ha proceduto alla sospensione non è stato allegato il parere dell’Avvocatura dello Stato. Il documento, che conteneva un sostanziale via libera alla formazione della giunta, avrebbe potuto rappresentare l’ancora a cui aggrapparsi per procedere alla nomina della sua squadra e lo scudo con cui difendersi dalle possibile denunce per usurpazione di potere politico, reato che prevede il carcere da 6 a 15 anni. Il centrodestra, oggi, si ritroverà a Palazzo Santa Lucia con i parlamentari eletti in Campania e con i neoconsiglieri per una conferenza stampa. «La Campania è nel pantano”, dice Mara Carfagna, e sono previste manifestazioni di protesta e raccolte di firme per il ritorno alle urne.

Roberto Cristiano

 

 

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