Camorra: violenze per far ritrattare pentito, 4 arresti

Una operazione congiunta di carabinieri e polizia a Napoli ha portato in carcere 4 affiliati al clan Contini per per violenza privata, violenza o minaccia per costringere a commettere un reato, intralcio alla giustizia ed estorsione. La misura cautelare emessa dal gip partenopeo scaturisce da una indagine che abbraccia un arco temporale che va del 2012 al 2018. Alfredo De Feo, Nicola Botta, Massimo Fiorentino e Giovanni Rubino hanno avvicinato, minacciato e aggredito parenti di un collaboratore di giustizia per scoprire la localita’ protetta dove si trovava, nonche’ tentato di influenzarlo e fargli ritrattare le dichiarazioni messe a verbale in modo da salvaguardare gli interessi del clan. Inoltre, a loro sono contestati cinque episodi di estorsioni, vittime un cittadino costretto ad acquistare effetti cambiari da corrispondere periodicamente per non essere “mandato all’ospedale”; un imprenditore costretto a pagare 13.000 euro mensili come ‘pizzo’ per poter continuare a svolgere la propria attivita’, mettendolo cosi’ nella condizione di chiudere la propria attivita’, a cedere le apparecchiature delle societa’ e versare un’ultima quota alla cosca per il ritardo nei pagamenti; un commerciante di slot machine, videopoker e imprenditore nel settore del poker on-line e raccolta scommesse in relazione ad eventi sportivi, costretto a pagare migliaia di euro a scadenze mensili, arrivando anche a obbligare un suo fornitore a versare la quota per suo conto; il titolare di un distributore di carburanti, costretto a dare 10.000 euro di tangente ai Contini.

Una famiglia di un collaboratore di giustizia, infine, e’ stata da loro costretta a lasciare il proprio appartamento e a consegnarlo ad affiliati del gruppo. L’inchiesta documenta come il clan, pur se decimato da arresti e pentimenti eccellenti, continua ad essere attivo; del resto, gia’ a marzo 2016 una operazione aveva portato in carcere 34 affiliati e un’altra a giugno dell’anno scorso contava 126 indagati. La cosca gestisce e controlla piazze di spaccio, anche con l’utilizzo di vedette armate nel centro della citta’, approvvigionandosi dello stupefacente, in particolare cocaina e marjuana, dall’Olanda, e ha una ‘cassa comune’ nella quale confluiscono i proventi dell’attivita’ di spaccio, utilizzati poi per l’acquisto di ulteriori partite di stupefacenti, per il sostentamento delle famiglie degli associati detenuti, nonche’ per il pagamento delle ‘mesate’ agli affiliati in liberta’. I Contini possono contare inoltre sulla complicita’ di imprenditori operanti nei piu’ svariati settori.

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