Camera dei deputati: ‘Alla buvette scattano i rincari’

Nei fasti della Prima Repubblica un segno, che la diceva lunga sul modo in cui i deputati si coccolavano, era la bottiglietta di anice posta a fianco della fontanella dove i parlamentari si dissetavano dopo lunghi interventi in aula. Da oggi, tutti a secco e a digiuno, se non mettono mano alla tasca. Una svolta che ha provocato non pochi malumori alla casta dei parlamentari. Col tempo e la spending review la bottiglietta è sparita e se ora chi vuole bere si deve portare anche il bicchiere. I tempi cambiano. Così come ora è sparito un altro segno distintivo del palazzo con le mandorle tostate e salate, visto che per anni sono state offerte gratuitamente in grandi vassoi. Oggi le mandorle costano troppo, ovvero, 40 euro al chilo. E la società esterna che gestisce la bouvette è in profondo rosso e quindi cerca di far quadrare i conti. Ma non solo sono sparite le mandorle gratis, sono lievitati anche i prezzi degli altri prodotti. Per esempio per un caffè i deputati dovranno pagare  90 centesimi e non più 80, mentre il cornetto costa 1 euro e 20. Se invece gli onorevoli vorranno deliziare il loro palato con un pasticcino mignon dovranno sborsare  75 centesimi invece che 60. E l’aperitivo, alcolico o analcolico, sale a 4,50 centesimi. Tempi duri, dunque, per i parlamentari.   Adesso all’uscita del Transatlantico c’è anche il personale addetto che controlla le consumazioni e che soprattutto siano state pagate regolarmente…

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