PESCARA, ITALY - APRIL 24: New AS Roma sporting Director Monchi before the Serie A match between Pescara Calcio and AS Roma at Adriatico Stadium on April 24, 2017 in Pescara, Italy. (Photo by Luciano Rossi/AS Roma via Getty Images)

Calcio, Monchi: “Spero di vincere il prima possibile con la Roma”

“Dove può arrivare la Roma in Champions League? Credo che dobbiamo essere ambiziosi e dobbiamo credere di poter arrivare il più lontano possibile anche se è ovvio che dovremo mantenere i piedi per terra. Il primo obiettivo deve essere la qualificazione alla fase successiva e da lì cominciare a sognare”. Lo ha detto il direttore sportivo della Roma Monchi sui social giallorossi, rispondendo ai tifosi con l’hashtag #AskMonchi. Il ds spagnolo spera di vincere al più presto con la Roma. “Spero di vincere presto, il prima possibile! Lo dico dal primo giorno, è qualcosa che ho sempre in testa. Lo penso quando vado a letto e quando sono nel mio ufficio. Voglio un giorno conquistare quello che sognano tutti i romanisti. È il mio leitmotiv, la mia motivazione principale: far sì che i romanisti possano gioire per un titolo”. L’ambiente romano viene sempre descritto come un ambiente difficile in cui lavorare ma Monchi non è preoccupato. “La Roma è un grande club. Roma è una grande città dove tutto ha una risonanza maggiore e dove le ripercussioni sono sempre amplificate. Conseguentemente ci sono molte più pressioni. Non mi sono sorpreso di quello che ho visto quando sono arrivato qui. Quando ho deciso di venire alla Roma non pensavo di trovare un club dove sarebbe stato tutto tranquillo. Il calcio è pressione, è esigenza, così come lo è la Roma. E credo che sia una cosa positiva. Dobbiamo essere ambiziosi e sentire la pressione dei tifosi, dei mezzi di comunicazione. Questo ci deve spingere a essere migliori”.

Alla domanda se si sente più pressione nel ruolo di portiere o in quello di direttore sportivo, Monchi ha risposto con sincerità. “Direi che la pressione nei confronti di un direttore sportivo è molto più alta perché ha molte più responsabilità e soprattutto perché non scende in campo. Il portiere può reagire a questa pressione con l’adrenalina del campo. Se possibile, il direttore sportivo il giorno della partita deve far fronte a una pressione ancora maggiore, per il nervosismo e perché è sostanzialmente impotente. Rispetto al portiere, il direttore sportivo deve convivere molto di più con il nervosismo, con la pressione e con le maggiori responsabilità”. “Quali sono le caratteristiche chiave per essere un buon direttore sportivo? Non credo che ci siano dei parametri da rispettare. Io ho sempre detto che un direttore sportivo deve essere innanzitutto un gran lavoratore, deve saper lavorare molto. Deve essere poi in grado di prendere decisioni senza badare alle pressioni esterne. E saper essere un buon psicologo, con l’allenatore e con i giocatori. Questi sono secondo me i tre valori fondamentali per essere un buon direttore sportivo”, ha aggiunto Monchi che sul lavorare al fianco di Totti, ha detto: “Credo sia il sogno di ogni romanista e io ho la fortuna di farlo. Francesco è un libro aperto per quanto riguarda la storia e la conoscenza della Roma, la conoscenza dei tifosi, della stampa, della città. È come se stessi frequentando un master sulla Roma con il miglior professore sulla piazza”.

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