Giustizia Puglia aula tribunale

Calciatore ucciso, pm: “Processare madre e figlio per omicidio”

Devono andare a processo con le accuse di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e soppressione di cadavere, Raffaele Rullo e la madre Antonietta Biancaniello per la morte di Andrea La Rosa, l’ex calciatore del Brugherio calcio ritrovato nel dicembre del 2017 in un fusto di benzina nel bagagliaio dell’auto della donna. Lo ha ribadito oggi in udienza preliminare, davanti al gup di Milano Stefania Pepe, il procuratore aggiunto Eugenio Fusco. Tra l’altro, madre e figlio sono anche imputati per il tentato omicidio della moglie di quest’ultimo per riscuotere la polizza da 150 mila euro di un’assicurazione sulla vita che Rullo avrebbe fatto sottoscrivere alla consorte (ora parte civile, assieme alla madre di La Rosa). Ai carabinieri la donna aveva raccontato che il 5 ottobre 2017 aveva tentato il suicidio tagliandosi le vene dopo aver assunto benzodiazepine, ma aveva spiegato anche di non ricordare l’esatta dinamica e di conoscere quei dettagli solo grazie al racconto del marito e della suocera. Dagli accertamenti, poi, e’ venuto a galla che i due avrebbero tentato di ammazzarla. La donna, di professione infermiera, tra l’altro proprio per quel tentativo di suicidio e’ stata anche sospesa dal lavoro. Oggi il procuratore aggiunto nel suo intervento ha spiegato che il processo, oltre ad accertare la colpevolezza dei due imputati, servira’ anche per ricostruire i rapporti tra madre (si e’ assunta la responsabilita’) e figlio (non ha mai ammesso l’omicidio) e tra quest’ultimo e la moglie. Si torna in aula il 29 ottobre quando il gup decidera’.

La Rosa, e’ emerso dalle indagini, era ancora vivo mentre si trovava nel bidone di gasolio in cui era stato spinto, dopo essere stato narcotizzato e dove poi e’ morto soffocato per avere inalato i fumi dell’acido. Il movente dell’omicidio sarebbe legato al denaro prestato da La Rosa a Rullo e alla paura dei due presunti killer che il giovane denunciasse i raggiri da loro compiuti assieme ad altri quattro familiari (indagati a piede libero in un’altra tranche dell’inchiesta) ai danni delle assicurazioni di auto.

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