Calabria e Piemonte: collaborazione per migliore sistema sanitario

Si è svolto nella Sala Capitolare del Palazzo Minerva del Senato il convegno “Sicurezza, Innovazione ed Efficienza del Sistema Sanitario” patrocinato dal CSI Piemonte e organizzato dalle Associazioni Brutium, Cosit Calabria, Proposte dal sud e Pensiero Mediterraneo. Il convegno è presieduto dal Sen. GB Caligiuri e gli interventi sono stati affidati ad autorevoli politici e tecnici: Sen. Domenico Gramazio – vice presidente Commissione Igiene e Sanità del Senato, Sen. A. Gentile della Commissione Finanze e Tesoro, Sen. C. Gustavino della Commissione Igiene e Sanità, On. G. Scopellitti – Presidente della Regione Calabria, dott. S. Di Rosa – Direttore Generale Ospedali riuniti Villa Sofia/Cervello di Palermo, dott. S. Lo Presti – Dirigente Settore Area Controlli del Dipartimento della Salute Regione Calabria, dr.ssa C. Gaveglio – Direttore Direzione Salute – CSI Piemonte. A chiusura dei lavori del Convegno è intervenuto per il Governo il Prof. A.E. Cardinale – Sottosegretario al Ministero della salute. Al convegno è stata invitata la Confederazione Intercatogoriale Lavoratori C.I.L. molto sensibile all’aspetto della Sanità.

Il Sen. Gramazio interviene per evidenziare l’arduo compito cui sono sottoposte, ad esempio, la Regione Calabria e Lazio costrette ad effettuare pesanti tagli per fronteggiare i piani di rientro economico/finanziario. Una cosa è certa, dichiara il Sen. Gramazio, “il sistema sanitario deve basarsi sul come fornire il servizio a tutela della salute dei cittadini e non soltanto su come far quadrare i conti”. Le strutture sanitarie sono vecchie e non adeguate alle moderne tecnologie e, tanto meno, alle vere esigenze dei cittadini. Ci sono altre sostanziose carenze come: l’eccesso di burocrazia, la disorganizzazione endemica dei servizi, le lunghe liste d’attesa, le code in ambulatorio, la mancanza di informazioni, ecc. che regioni più virtuose stanno superando con programmi di innovazione ed ammodernamento tecnologico. Comunque il Sistema Sanitario Italiano, nonostante non sia amato dagli italiani, è al 2° posto in base alla stima OCSE, dopo quello francese. “E’ altrettanto vero, però  -continua il Sen. Gramazio- che occorre fare una cernita tra cose che necessitano ed altre che sono inutili, superflue, anche, e soprattutto, nel campo degli acquisti dei farmaci ed apparecchiature”. Il vice presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato è convinto che “il Ministero debba avere una funzione di coordinamento e controllo lasciando la gestione alle regioni. Così come il conferimento degli incarichi di Direttore Generale, Direttore Amministrativo e Direttore Sanitario dovrebbe essere affidato a Bandi Nazionali e non Regionali”. Il Sen. Gentile, invece, si sofferma sullo studio fatto da 8 Regioni e teso alla razionalizzazione delle spese sanitarie. Ci sono, infatti, 4/5 milioni di persone che fanno spese sanitarie inutili e il controllo rigido tra paziente e medico di famiglia sarebbe una cosa necessaria e giusta. Questo fenomeno è ovviamente più concentrato nelle regioni del sud, caratterizzate da comportamenti anomali o condizionati dalla delinquenza organizzata. Il Sen. Gentile deve riconoscere al Presidente della regione Calabria  Scopellitti che la sua Regione può vantare aspetti positivi sia sotto il profilo economico/finanziario, sia sotto l’aspetto della scelta ponderata per gli affidamenti degli incarichi da Direttore Generale. Così com’è stata razionale e coraggiosa la scelta del Presidente Scopellitti di tagliare ben 18 ospedali inefficienti. Il Sen. Gustavino ha ripreso i temi del Convegno, Sicurezza – Innovazione ed Efficienza per ribadire che non serve soltanto forgiare belle parole ma devono essere sostenute da progetti ambiziosi e reali. Se il sistema sanitario italiano oggi è in una fase critica allora dobbiamo chiederci perché ci è stato regalato dal passato un dono così sproporzionato. La ruggine che ha corrotto il sistema sanitario si annida nel sistema burocratico molto articolato e complesso: 21 sistemi con 21 centri di costo. Per risanare il sistema, secondo il Sen. Gustavino, occorre cederlo a tecnici fortemente competenti e toglierlo dalle mani dei politici. Il sistema dovrebbe essere centralizzato e non regionalizzato. La sanità è un patrimonio che gli Italiani non possono perdere. Il Dr. Di Rosa espone la riorganizzazione del sistema sanitario in Sicilia separata in due settori: Est e Ovest ma soprattutto evidenzia gli aspetti storici delle varie modifiche subite dal sistema che ha prodotto diseconomie ed inefficienze. Ma il male vero è che ci sono 4 milioni di malati immaginari. Anche la Sicilia ha fatto tagli passando da 29 a 17 ASL ma sempre tenendo in grande considerazione che il cittadino è la centralità del sistema sanitario.

Il Presidente della regione Calabria, Scopellitti evidenzia che la situazione sanitaria nella sua Calabria era veramente drammatica e cita le parole con cui l’ex Ministro della Salute on. Sacconi l’ha definita: una macchina che va contromano in autostrada senza targa e non multabile. E’ vero che ha chiuso 6 ospedali ritenuti inutili mentre altri sono stati convertiti per creare una rete di “emergenza efficiente” dando adeguate informazioni ai cittadini su quale centro sanitario rivolgersi. Il rientro del piano di risanamento è passato dai 259 milioni del 2009 a 186 mln. del 2010 e a 155 mln. del 2011 con un recupero di oltre 100 milioni di euro. La Dr.ssa Gaveglio in modo corretto e succinto espone la funzionalità del Consorzio in Piemonte basandosi soprattutto sull’ammodernamento del sistema tecnologico e informatico che ha reso meno costo l’intero sistema ma, soprattutto lo ha reso più efficiente. Anche il Dr. Lo Presti espone con orgoglio tutti i risultati che la sua Calabria ha potuto raggiungere affidandosi ai processi informatici.  Cita in merito di avere scoperto i motivi dello spostamento dei pazienti Calabresi in Toscana, esattamente a Pisa. Tali pazienti erano costretti a spostarsi al Centro Epidermico di Pisa perché tale servizio non veniva offerto in Calabria. Così facendo possono emergere problematiche mai conosciute che possono invece essere risolte producendo efficienza ed economie.

Il Sottosegretario Prof. Cardinale si sofferma sui principi: la sicurezza, l’innovazione, l’efficienza sono parametri completamente diversi dall’economia. La scelta dei medici e dei Primari in particolare modo, oggi sono dettate da scelte politiche e non per competenze. La domanda che circola negli ambienti sanitari è: di che partito sei? La sanità è un Onere o una risorsa? E’ una risorsa se rivolta alla tutela della salute dei pazienti, è un onere se si pensa che sia un’opportunità per fare spese. Si è vero che l’OCS ha classificato l’Italia al 2° posto ma se si cambiano i parametri di valutazione, ovvero spese per farmaci, spese per attrezzature, tempi di attesa, ecc. allora l’Italia passa al 15° posto su 33 nazioni prescelte. L’attuale “turbo capitalismo” è contro il soggetto umano. Conlude il suo intervento facendo le seguenti proposte: 1° Itinerario – Sanità elettronica – non come affare ma come efficienza;  2° Itinerario Ospedalizzazione mirata con specifici presidi;  3° Itinerario – appropriatezza articolata in a) strutturale, b) tecnologica e dotazioni, 3) farmacologica, 4) chimica.

Il Sottosegretario chiude dicendo che il ministero della Salute deve avere il compito di omogeneizzare tutte le regioni comprese quelle a statuto speciale, tenendo in debito conto che la meritocrazia è “l’ascensore sociale”.

 Giuseppe Cipollitti

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