Brusca resta in carcere: la decisione della Cassazione

La prima sezione della Corte di Cassazione ha respinto la richiesta di arresti domiciliari presentata dai difensori di Giovanni Brusca, condannato per la strage di Capaci. I giudici hanno accolto la tesi della procura generale: “Non è ancora acquisita la prova certa e definitiva del suo ravvedimento”.

Giovanni Brusca, che ha trascorso 23 anni in carcere, si era opposto all’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Roma che, lo scorso 12 marzo, ha respinto la sua domanda di ottenere la detenzione domiciliare. Il boss pentito è assistito dagli avvocati Antonella Cassandro e Manfredo Fiormonti.

Secondo la difesa di Brusca, nell’ultimo rifiuto del marzo scorso (il nono dal 2002), il Tribunale di Sorveglianza di Roma non aveva tenuto nella giusta considerazione le valutazioni del Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho, che, dopo i precedenti no, aveva detto sì all’ipotesi che il pentito sia detenuto nella sua abitazione.

Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone e presidente della Fondazione che porta il nome del magistrato assassinato dalla Mafia, ha commentato la richiesta di arresti domiciliari per Brusca in alcune dichiarazioni riportate da ‘Ansa’: “Fermo restando l’assoluto rispetto per le decisioni che prenderà la Cassazione, voglio ricordare che i magistrati si sono già espressi negativamente due volte sulla richiesta di domiciliari presentata dai legali di Giovanni Brusca. Il Tribunale di Sorveglianza di Roma, solo ad aprile scorso, negandogli la scarcerazione, ha avanzato pesantissimi dubbi sul suo reale ravvedimento”.

Maria Falcone ha poi aggiunto: “Ricordo ancora che Giovanni Brusca, proprio grazie alla collaborazione con la giustizia, ha potuto beneficiare di premi importanti: oltre a evitare l’ergastolo per le decine di omicidi che ha commesso, ha usufruito di 80 permessi. Il suo passato criminale, l’efferatezza e la spietatezza delle sue condotte e il controverso percorso nel collaborare con la Giustizia, che ha avuto luci e ombre, come è stato sottolineato nel tempo da più autorità giudiziarie, lo rendono un personaggio ancora ambiguo e non meritevole di ulteriori benefici”.

Il leader della Lega ed ex ministro dell’Interno Matteo Salvini ha detto in un video pubblicato su ‘Facebook’: “Un assassino, il killer della strage di Capaci, un mafioso libero di tornare a casa? Ma stiamo scherzando? In galera fino alla fine dei suoi giorni, non facciamo rivoltare nelle loro povere tombe i troppi morti per mano della mafia. Fare uscire Brusca dal carcere sarebbe disumano. Chi toglie una persona al padre, alla madre, alla moglie, ai figli, merita di tornare a casa? No. In galera fino all’ultimo giorno, lavorando”.

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