Il conduttore Bruno Vespa in posa nello studio del programma Rai ''Porta a porta'' a Roma, 22 maggio 2017. ANSA/GIORGIO ONORATI

Bruno Vespa: polemica per le domande a Lucia Panigalli sul femminicidio

Il giornalista Bruno Vespa è finito al centro delle polemiche per un’intervista andata in onda a Porta a Porta. L’interlocutrice, Lucia Panigalli, che oggi vive sotto scorta, ha raccontato in trasmissione il tentativo di femminicidio a cui è sopravvissuta nel 2010. Il conduttore, secondo la donna e le associazioni di categoria, non si sarebbe mostrato solidale con lei, pronunciando frasi che sono state interpretate come una difesa nei confronti dell’aggressore. Tra queste: «Signora, se avesse voluto ucciderla l’avrebbe fatto».

‘Quando mi sono rivista a casa mi sono sentita veramente male e offesa non solo per me ma per tutte le donne che, come ha detto Vespa, non sono state fortunate come me. Sono il linea con il pensiero degli italiani che hanno stigmatizzato questo comportamento. Ci sono rimasta male. Questo comportamento me lo aspetto dalle persone della strada, non da un professionista come Bruno Vespa. Sentivo che la cosa stava diventando molto sgradevole per me i tempi televisivi non mi hanno dato modo neanche di raccogliere le idee e di capire che le sue affermazioni potevano avermi disturbato’,  ha dichiarato Lucia Panigalli ai microfoni di Adnkronos.

‘Il tono dell’intervistatore tra risolini, negazioni, battutine è semplicemente intollerabile’, ha dichiarato in una nota l’associazione ‘Non Una Di Meno’. E anche l’ad della Rai, Fabrizio Salini, raggiunto dal ‘Corriere della Sera’, ha sottolineato la forte contrarietà suscitata dai toni dell’intervista, spiegando che la Rai ‘considera la difesa e la tutela dei diritti delle donne un principio imprescindibile e indiscutibile, su cui non sono mai tollerabili equivoci’. Ha poi assicurato che saranno svolti tutti gli approfondimenti necessari per fare chiarezza sulla vicenda.

Il quotidiano milanese ha poi riportato una nota congiunta delle Commissioni Pari Opportunità, della Fnsi e dell’Usigrai. ‘Di fronte ai continui episodi di violenza contro le donne la Rai dovrebbe essere promotrice di cambiamento culturale. E invece dobbiamo assistere all’ennesima intervista che mette sotto accusa la vittima’.  ‘Signora, se avesse voluto ucciderla l’avrebbe fatto’,  Bruno Vespa lo dice con il sorriso sulle labbra alla donna che gli siede di fronte. La sopravvissuta ad un femminicidio alle botte e alle coltellate è ora costretta a vivere sotto scorta, visto che il suo aggressore, Mauro Fabbri, è fuori del carcere e vive a pochi chilometri da casa sua. È soltanto una delle frasi che hanno infarcito la morbosa intervista condotta dal noto ‘artista’ della tv pubblica durante la puntata di martedì 17 settembre, nella quale Lucia Panigalli invece di poter parlare del motivo della sua presenza nello studio televisivo di ‘Porta a Porta’, cioè la richiesta di una proposta di legge, ha dovuto rispondere alle incalzanti e insinuanti domande di Vespa.

Bruno Vespa è intervenuto sul caso, comunicando in una nota:  ‘È gravissimo che si voglia estrapolare una frase da un dialogo complessivo di grande solidarietà e rispetto. La risposta migliore a queste calunnie sono i ringraziamenti che abbiamo ricevuto dalla signora e dal suo avvocato. Credo sia la prima volta in assoluto che un giornalista viene criminalizzato a causa di una trasmissione per la quale viene al tempo stesso ringraziato dall’avvocato della sua presunta vittima. Ieri sera alla fine della trasmissione e prima della dichiarazione del suo avvocato, la signora Panigalli mi ha ringraziato con molta cordialità. Successivamente alla nostra collega che la ringraziava al telefono per la partecipazione, ha risposto testualmente: ‘Sono io che ringrazio voi’. Se a 24 ore di distanza ha ritenuto di smentire se stessa e il proprio avvocato dicendo di essere frastornata e di non aver capito quanto era accaduto in studio, è facile immaginare una strumentalizzazione ai suoi danni.

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