Brexit, la Camera boccia la mozione d Johnson: niente elezioni anticipate

Scontro politico e situazione di stallo in Inghilterra intorno alla questione Brexit. Il primo ministro, Boris Johnson, dopo aver perso altri pezzi dal governo (Amber Rudd si è dimessa da ministro del lavoro), incassa da parte del Parlamento un altro voto contrario.

 Nella tarda serata di ieri, infatti, la Camera dei Comuni ha bocciato la mozione presentata da Johnson per convocare le elezioni anticipate il prossimo 15 ottobre. Westminster si è espressa contro: insufficienti i 293 sì a fronte del quorum necessario di due terzi.

 Il premier Tory punta al voto popolare per sciogliere il nodo della Brexit. Johnson ha preso di mira le opposizioni, in particolare il leader laburista Jeremy Corbyn, accusato di aver invocato a lungo le urne, ma di volerle ora posticipare malgrado la legge anti-no deal (da Johnson chiamata “legge della resa”) sia stata frattanto approvata: “L’unica ragionevole spiegazione è che hanno paura che vinceremo noi“, ha dichiarato il successore di Theresa May.

 Il voto del Parlamento inglese contro le elezioni anticipate segue l’approvazione della legge “anti no deal”, appena firmata dalla Regina. La norma impone al primo ministro la richiesta di un rinvio dell’uscita del Regno Unito dall’Ue oltre il 31 ottobre in caso di mancato accordo con Bruxelles.

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