Britain's Prime Minister Theresa May speaks at the annual Confederation of British Industry annual conference in London Monday Nov. 6, 2017. May is calling for a new "culture of respect" in public life amid spreading allegations of sexual harassment and abuse in British politics. The scandal has already triggered the resignation of the country's defense secretary, an investigation of May's deputy and the suspension by their parties of several Conservative and Labour lawmakers.(John Stillwell/PA via AP)

Brexit e May: ‘Gb uscirà il 29 marzo 2019. No a tentativi di bloccarla’

La Gran Bretagna uscirà dall’Ue venerdì 29 marzo 2019, alle ore 23. E’ perentoria la premier conservatrice Theresa May che mette nero su bianco giorno e ora della Brexit con un emendamento alla Withdrawal Bill, la legge quadro sul divorzio dall’Ue. Il primo ministro spiega la sua decisione oggi in un intervento sul Daily Telegraph in cui afferma che ‘non intende tollerare’ alcun tentativo di bloccare l’uscita dall’Unione.

La premier May vuole con questa mossa mettere a tacere le voci, in particolare all’interno del suo partito conservatore, di quanti si oppongono al divorzio britannico dall’Ue. E’ lei stessa ad affermare che data e ora saranno inserite nella prima pagina della proposta di legge per mostrare quanto il governo sia determinato nel portare a termine il processo di addio al ‘club dei 28’.

‘Nessuno dubiti della nostra determinazione o metta in discussione la nostra risolutezza, la Brexit sta avvenendo’, ha affermato il primo ministro. La legge quadro dopo il via libera in prima lettura alla Camera dei Comuni è ora in seconda lettura ed in questa fase vengono presentati gli emendamenti. Come ricorda la Bbc, è stato minacciato nelle ultime settimane che sarebbero stati centinaia, in particolare quelli proposti dall’opposizione laburista che punta ad una ‘soft Brexit’ tentando di modificare la Repeal Bill. Anche su questo punto la premier è stata molto determinata sostenendo che l’esecutivo è pronto ad ascoltare le idee per migliorare il provvedimento ma non vuole permettere forme di ostruzionismo o tentativi di bloccare il processo democratico iniziato col referendum in favore dell’uscita dall’Ue.

La Brexit è ancora del tutto reversibile anche se il Regno Unito, come proposto dalla premier Theresa May, mette nero su bianco in una legge la data e l’ora di uscita dall’Unione. A dirlo alla Bbc è John Kerr, ex ambasciatore britannico all’Ue ma soprattutto uno dei funzionari che hanno scritto l’articolo 50 del Trattato di Lisbona per regolamentare l’addio di un Paese membro all’Unione.

In ogni momento possiamo cambiare idea se vogliamo, ha detto il membro della Camera dei Lord,  e se lo facessimo sappiamo che i nostri partner europei sarebbero ben felici. L’ex diplomatico spiega come i fautori della Brexit abbiano creato l’idea secondo cui attivare l’articolo 50 tramite la lettera inviata dalla May a Bruxelles sia qualcosa di irreversibile ma ‘questo non è vero’.

 

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