Brevetto italiano per Il supertreno di Elon Musk

 L’esperimento è riuscito, quel carrello che sembra galleggiare, scorrere su quei pezzi di rotaia dentro un capannone del Trevigiano, ha trasportato una Tesla pesante 2,2 tonnellate, e poi un carico fino a 5 tonnellate. Quelli della IronBox non fanno nulla per frenare gli entusiasmi di chi cita il progetto Hyperloop del miliardario visionario Elon Musk, affiancandolo al loro brevetto a levitazione magnetica passiva, ribattezzato ‘IronLev’.

In effetti il principio di funzionamento del brevetto di questa società, nata da una joint-venture tra Treviso e Pisa, tra la società di  Adriano Girotto e degli altri e la AlesTech, startup creata da ex studenti di ingegneria della scuola Sant’Anna di Pisa, è semplice anche da spiegare. Si basa sulla capacità dei materiali,  dice Girotto,  di essere permeabili al flusso magnetico. Noi sfruttiamo le rotaie esistenti per generare levitazione ferro-magnetica a basso costo. E anche passiva, perché non ha bisogno di alimentazione elettrica. Oltre alla semplicità, c’è anche un bel risparmio energetico.

Niente ruote, solo pattini che scorrono sulle rotaie di ferro senza toccarli, ‘surfando’ sui binari e riducendo anche le sollecitazioni per l’infrastruttura e per la massicciata.

Non temiamo la concorrenza, dice con orgoglio Adriano Girotto, presidente e cofondatore di Ironlev, assieme a Luca Cesaretti e Lorenzo Andrea Parrotta: ‘Non c’è nessuno al mondo che abbia una tecnologia semplice come la nostra’.

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