Brasile, Lula condannato a 12 anni per tangenti e riciclaggio

L’ex presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula, è stato condannato a 12 anni e 11 mesi di carcere per tangenti e riciclaggio. Nella sentenza emessa dal giudice Gabriela Hardt si legge: “Il condannato ha ricevuto un indebito vantaggio per via del suo incarico di Presidente della Repubblica, dal quale ci si aspetta invece un atteggiamento esemplare in quanto capo dello Stato“.

Il 73enne di Pernambuco avrebbe utilizzato somme illecite per ristrutturare una sua proprietà a Atibaia, nello Stato di San Paolo. La sentenza rientra nell’ambio dell’operazione “Lava Jato”.

Il fondatore del Partito dei lavoratori è detenuto in carcere a Curitiba dall’aprile 2012, per gli effetti della precedente condanna inflittagli dalla Corte d’Appello di Porto Alegre il 24 ottobre 2018. Lula sta già scontando una condanna a 12 anni per corruzione e riciclaggio. L’ex leader del Partito dei Lavoratori s è sempre proclamato innocente. La condanna non gli ha consentito di ricandidarsi alle elezioni presidenziali. 

Secondo i giudici, Lula avrebbe ricevuto un appartamento a tre piani (triplex) situato nella città costiera di Guarujà dal gigante delle costruzione Oas. L’edificio è stato considerato come anticipo di una tangente da 2,2 milioni di dollari per avere garanzie su importanti contratti nella compagnia statale petrolifera Petrobras e in altre opere pubbliche.

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