Bossi: Berlusconi serve a Monti e non sarà più nostro alleato

Umberto Bossi ancora una volta conferma di voler correre da solo alle prossime elezioni amministrative e di rompere l’alleanza con  Silvio Berlusconi. Il leader del Carroccio non cambia, almeno per ora, la sua strategia e, dopo la bocciatura dei referendum, ha annunciato una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare in materia elettorale. E da Sassuolo, nel modenese, davanti ad un centinaio di persone a conclusione del concorso per Guardie Ecozoofile, lancia una delle sue ‘solite’ bordate al suo probabile ex alleato.  “Non ce l’ho con Berlusconi – dice il Senatur – ma i magistrati non vivono in una tomba, lui serviva con i suoi voti a passare le leggi del Governo Monti, quindi non andava condannato”. Per Bossi il Cav non sarebbe stato condannato per non far saltare il governo tecnico. Una condanna per l’ex presidente del consiglio avrebbe messo in discussione l’appoggio all’esecutivo guidato dal professore bocconiano.

Elezioni. L’idea è quella di correre da solo ma Bossi, da politico navigato, lascia aperto uno spazio per ricucire l’alleanza con Berlusconi alle elezioni amministrative della prossima primavera. “Magari ci sarà qualche eccezione – ha detto Bossi in vista dei prossimi appuntamenti elettorali – ma sistematicamente cerchiamo di andare da soli. Questa volta è una sfida che sarà molto difficile da vincere, ma è meglio perdere che vincere, se vincere poi significa essere costretti a imbrogliare la gente”. Tanto che si dice convinto che sia giunto il momento di realizzare il progetto di partito egemonico in Padania pensato anni fa. “Tentiamo adesso – ha spiegato – perché gli altri ne hanno combinati abbastanza di danni ai lavoratori: solo tasse su tasse e hanno tagliato le pensioni. Se la gente sbaglia a votare stavolta vuol dire che non c’é niente da fare”.

Davanti ad un gruppo di leghisti annuncia anche di volere iniziare una raccolta di firme per “leggi di iniziativa popolare” dopo la bocciatura del referendum sulla legge elettorale. Peccato che “non si possano fare referendum su tasse e fisco – ha concluso il segretario della Lega Nord – altrimenti saremmo andati a fare il referendum contro la linea di rapina del governo”. Il Senatur trova anche il tempo per un simpatico siparietto in difesa del tesoriere del Carroccio Francesco Belsito per i pasticci sugli investimenti all’estero. “La prossima volta per gli investimenti all’estero è meglio che chieda a me che sono un po’  più pratico di cose politiche, non economiche” visto che “la Lega non è una fabbrica, ma una forza politica”, conclude Bossi.

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