Piazza Affari apre in forte rialzo dopo le mosse della Bce. Il Ftse Mib sale del 2,09% a 18.545 punti. Su di giri le banche con Mediobanca che sale del 4,34%, Unicredit del 4,05%. Partenza in ribasso per lo spread fra Btp e Bund. Il differenziale segna 113 punti con un rendimento all’1,41% contro i 115 punti della chiusura di ieri quando si era mosso al rialzo a seguito delle parole del presidente della Bce Mario Draghi il quale aveva giudicato nuovi tagli dei tassi non necessari. Dichiarazioni che avevano fatto rimbalzare anche l’euro, fino a quel momento in calo. La Borsa di Tokyo recupera sul finale di seduta e termina le contrattazioni con un rialzo dello 0,51%, guadagnando 86 punti a quota 16.938,87, riportando l’indice Nikkei nuovamente verso quota 17.000. Negli scambi valutari lo yen si è stabilizzato sotto quota 114 al cambio sul biglietto verde, a un livello di 113,46. Chiusura di settimana in positivo per le Borse di Asia e Pacifico sulla scia delle mosse della Bce che ha messo in campo un potenziamento inatteso degli acquisti di debito, tassi a zero e una spinta al credito bancario che non trova precedenti neanche fuori dall’Eurozona. Sale Tokyo (+0,51%), mentre si muovono contrastate le Piazze cinesi con Shanghai che nel finale agguanta il rialzo (+0,20%). Shenzhen viaggia, invece, sotto la parità (-0,22%). Tra le altre Seul segna un marginale +0,11% e Sidney un +0,32 per cento. Dopo la Bce ora l’attenzione del mercato si sposta alle riunioni della prossima settimana della Banca centrale del Giappone e della Fed.
Per il petrolio, la buona domanda degli Stati Uniti continua a spingere il prezzo del petrolio che mette a segno la quarta settimana consecutiva di rialzi dopo le turbolenze che hanno spinto il greggio sotto i 30 dollari a metà gennaio. Il Wti del Texas sale così di 1,02 dollari a 38 dollari al barile mentre il Brent avanza del 2,1% a 40,9 dollari.
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