Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ospite a "Che tempo che fa", Milano, 20 dicembre 2015. ANSA/MOURAD BALTI

Boom di cause contro banche milanesi. E Visco rassicura: sistema italiano è solido

Ma per la Cgia in 4 anni sono raddoppiate le sofferenze, soprattutto al Sud

ROMA. Il numero di cause nei confronti delle banche milanesi è in continua crescita e hanno come tema la responsabilità nei confronti dei risparmiatori. Dati che non preoccupano nessuno, neppure il governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco, secondo cui il sistema bancario italiano è solido e in ripresa. Oggi il presidente vicario della Corte d’Appello, Marta Chiara Malacarne, intervenuta all’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha spiegato che in tutto sono 57 i procedimenti pendenti contro le banche di Milano, “la metà dei quali” sono “prossimi alla definizione” e hanno come “oggetto la responsabilità fatta valere da singoli risparmiatori/investitori nei confronti di banche/promotori finanziari”.

Dunque, da una parte c’è il popolo – in questo caso quello milanese, ma non è detto che altre città seguano la strada del Capoluogo lombardo – che si rifà alla giustizia per essere tutelata nei confronti delle banche, dall’altra il Governatore di Banca d’Italia che sostiene come “le banche italiane siano ben patrimonializzate anche grazie all’azione prudente e pressante della Vigilanza italiana e di quella europea”. E proprio nella vigilanza, soprattutto nei  quattro casi delle banche salvate (Etruria, Carichieti, Cariferrara e Banca Marche), Bankitalia ha agito “con attenzione e tempestività nel rispetto delle norme esistenti”. Infatti, prosegue il numero uno di palazzo Koch, “il considerevole sacrificio per azionisti e detentori di obbligazioni subordinate era inevitabile nel nuovo quadro regolamentare”.

Bankitalia ha inoltre deciso di lanciare un’operazione trasparenza sulle quattro banche salvate. Informazioni dettagliate sulla gestione di queste crisi e sugli interventi di vigilanza che le avevano precedute saranno fornite nei documenti resi disponibili oggi sul sito di Via Nazionale. “Siamo ovviamente pronti a dare, nelle sedi e nelle forme che il Parlamento riterrà opportune, ogni ulteriore chiarimento”, assicura il Governatore Ignazio Visco.

Se non ci fosse stata il salvataggio del quartetto bancario, lo scenario sarebbe stato disastro, spiega Visco. Una liquidazione coatta amministrativa, infatti, “avrebbe disperso valore e generato perdite anche per i titolari di obbligazioni ordinarie e di depositi non garantiti e avrebbe impedito il proseguimento della normale attività bancaria” con il risultato di avere ripercussioni “sull’intero tessuto economico locale”. La buona notizie è, però, che “con la ripresa dell’economia il flusso di nuove sofferenze si sta riducendo” e si prevede che “il miglioramento prosegua nei prossimi mesi”. Speriamo, perché il quadro tracciato da 4 anni a questa parte dalla Cgia di Mestre non è dei più idilliaci. La Confederazione degli artigiani, infatti, ha mappato i livelli raggiunti dalle sofferenze su base regionale e provinciale. A partire da novembre 2011 le sofferenze nel sistema bancario italiano sono quasi raddoppiate: sono cresciute di quasi il 93% passando da 104,3 miliardi di euro per arrivare a 201 miliardi di euro (fine novembre 2015). E se a livello nazionale il peso delle sofferenze sugli impieghi ha raggiunto l’11%, l’analisi della Cgia indica come la quota maggiore dei crediti deteriorati sia preponderante nel Sud del paese, dove ha toccato il 16,1% del totale impieghi.

Alessandro Moschini

Circa Alessandro Moschini

Riprova

Monsignor Fisichella: “Il microcredito? Un’istituzione che riesce a realizzare l’etica in economia”

“Il microcredito è una di quelle esperienze che aiutano a verificare più da vicino quello …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com