Bonus 600 euro, chi è e quanto guadagna il “furbetto” M5s Marco Rizzone

Dopo le prime autodenunce di politici locali   coinvolti, e dopo che la Lega ha anticipato i tempi pubblicando i nomi dei suoi due deputati coinvolti comunicandone la sospensione immediata (si tratta di Andrea Dara ed Elena Murelli, salviniani di strettissima osservanza), eccolo finalmente il nome del deputato in quota Movimento 5 Stelle che ha chiesto e ottenuto il bonus 600 euro destinato dal Governo alle partite Iva per l’emergenza Covid.

Si chiama Marco Rizzone, classe 1983, e siede nella X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo) e, persino, curiosamente, nella Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema finanziario e bancario. Insomma, uno che sull’onestà puntava davvero molto.

Chi è Marco Rizzone

Imprenditore genovese nel campo del turismo e dell’innovazione digitale, dopo un’esperienza prima in Cina e poi alla Silicon Valley, con una laurea triennale in Economia e commercio, laurea magistrale in Finanza e mercati finanziari, diploma di licenza specialistica presso la prestigiosa Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Rizzone è stato eletto in Liguria nel 2018 tra le fila dei grillini per il collegio di Genova-San Fruttuoso, vincendo di pochissimo sul leghista Edoardo Rixi. “Uno di quei ragazzi che si sono ritrovati per caso parlamentari”, racconta un viceministro 5 Stelle.

Mentre il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi annuncia di averlo già deferito ai probiviri del Movimento chiedendo la sospensione immediata e massima severità nella sanzione, il “furbetto” del bonus era stato al centro del dibattito politico per essere stato tra i sostenitori dell’alleanza tra M5s e il Partito Democratico alle elezioni regionali in Liguria, tanto da aver lavorato strenuamente affinché si decidesse per la candidatura alla presidenza della Regione del giornalista Ferruccio Sansa.

Quanto guadagna e i suoi “valori”

Irrintracciabile da giorni, sempre in prima fila contro la “casta” e i suoi privilegi, tanto da festeggiare in piazza dopo il taglio dei vitalizi, di fronte all’incredulità dei colleghi, e a poche ore dall’audizione del presidente Inps Pasquale Tridico, si scopre che Marco Rizzone nel 2019 ha dichiarato un reddito di ben 74.995 euro, più diverse azioni per nulla trascurabili, tra cui quelle di Enel, Leonardo, Pirelli ed Eni. E dire che fino all’ultimo i vertici del Movimento erano convinti che nessun loro deputato fosse tra i “furbetti” del bonus.

“Il problema” ha scritto il senatore M5s Nicola Morra su Facebook, “e lo dico con forza, è che se si compiono certe schifezze è perché si pensa e si opera in modo tale da ottenere le schifezze. Se vogliamo cambiare questo Paese non è sufficiente la riprovazione, giusta com’è ovvio, non è sufficiente lo sdegno con cui tutti, a partire dal sottoscritto, commentiamo indignati l’immoralità di certi atti. È nostro dovere, se vogliamo essere il cambiamento, adoperarci affinché dall’errore ci si redima. Pagando, com’è giusto, tutto il conto, ma essendo poi in grado di capire che certe schifezze, proprio perché tali, non si fanno. Altrimenti saremmo solo e soltanto inconcludenti ipocriti”.

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