Bonanni: “Questi politici vanno presi a pedate”. Ma salva Tremonti

Per migliorare i conti italiani e salvare la barca prima che affoghi,  Raffaele Bonanni, energico segretario della Cisl, ha trovato la soluzione. Dal suo cilindro il capo del sindacato “bianco” tira fuori una idea vecchia, rispolverata in tutte le occasioni degne di nota nonostante continui flop, ma che questa volta potrebbe avere successo. Uno sfizio che in molti in Italia vorrebbero togliersi. “Prendere a pedate i politici, tranne uno”, il suo amico Giulio Tremonti. “La superficialità della classe politica nel dibattito sulla manovra è stata surreale. Ci penso tutti i giorni e mi infurio. E’ inammissibile continuare così. E’ un problema talmente serio che anche uno come me potrebbe essere tentato di prendere a pedate questa classe politica che sa solo raccontare frottole”. Lo sfogo del segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, è raccolto in un  in un’intervista al settimanale ‘A’. Ne ha per tutti, maggioranza ed opposizione. Tranne uno. Il suo amico professore. Lo difende dal fuoco amico e nemico perché sarebbe “l’unico a capirci qualcosa”. Secondo Bonanni il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, è uno dei pochi ad avere una visione. “Giulio Tremonti – dice – è uno dei pochi che ha visione, sguardo largo: l’ho stimato e lo stimo ancora. Lui la verità l’ha sempre detta. In tutti i passaggi chiave non ho mai visto un Tremonti leggero, l’ho sempre visto realista e preoccupato”. “La verità – aggiunge – è che gli avversari politici non sopportano il suo dirigismo nell’economia e stanno provando a fargli pagare un prezzo che non è giusto che paghi. Ma io non ci sto: Tremonti ha visione, credibilità e ha lanciato l’allarme prima di tutti”. Figuriamoci se avallerebbe l’ipotesi che di eventuali dimissioni del superministro dell’Economia. “Questo lo sa lui. Ma certo, con un mare ancora così in tempesta, perdere uno che ha saputo tenere il timone ben stretto non sarebbe un bel segnale”. E utilizza la metafora del calcio per spiegare il suo concetto, anche se ammette che ne capisce “poco di calcio”. “Tremonti aveva un’idea di gioco, uno schema, ora tutti sembrano correre dietro la palla in maniera disordinata”. Sarà, ma tra poco, si rischia di non avere più nemmeno la palla da rincorrere.

 

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