Bologna, donna trovata morta in un congelatore: è caccia al fidanzato

Chiusa in un sacco, il corpo all’interno di un congelatore. E’ la macabra scoperta fatta dalla polizia  scientifica di Bologna,  che dopo giorni di ricerche senza esito, ha sfondato la porta dell’appartamento di  viale Aldini di Silvia Caramazza, la donna di cui da una decina di giorni si erano perse le tracce. Ora gli agenti cercano il fidanzato, sospettato dell’omicidio. La 40enne è stata rinvenuta morta all’interno dell’elettrodomestico,  chiuso e attaccato alla corrente elettrica. Il congelatore era in una delle camere dal letto della casa. Nella camera, vicino alla testata del letto e sui muri vicini, la polizia scientifica ha trovato macchie di sangue. Vicino farmaci e sonniferi. Per il resto la casa era in relativo ordine.

A quanto si apprende, Silvia Caramassa era vestita con un abito da casa, una tuta o un pigiama. Questo fa pensare che l’aggressione possa anche essere avvenuta mentre la donna dormiva. La scomparsa della donna era stata denunciata il 19 giugno da alcune amiche della donna, che non avrebbe parenti in città. Qualcosa, anche se in passato si era già allontanata, aveva destato questa volta l’allarme in chi la conosceva. Dopo la denuncia di scomparsa, alcune incongruenze nel racconto del fidanzato, sentito dalla polizia nei giorni scorsi, avrebbero convinto gli uomini della squadra Mobile e sfondare la porta della casa della scomparsa, trovando così il corpo.

“L’ultima volta che li avevamo visti insieme è stato non molto tempo fa”, hanno raccontato alcuni studenti universitari che abitano sullo stesso pianerottolo al piano rialzato. Secondo quanto avevano intuito gli studenti, i due convivevano, e lei, ha raccontato una ragazza, sembrava “avere un po’ la testa fra le nuvole”.

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