Chi ha investito in Bitcoin assiste al crollo della regina delle criptovalute che è crollata sotto gli 11mila dollari dai 15.000 circa,   bruciando un quarto del suo valore di mercato in 24 ore. Secondo la piattaforma coindesk, il valore minimo ha toccato i 10.834 dollari. Da oltre 330 miliardi della scorsa settimana quanto ha sfiorato il picco dei 20.000 dollari la capitalizzazione complessiva è scesa sotto i 200 miliardi facendo evaporare, in un solo giorno, circa 120 miliardi. Da quel picco il crollo è stato del 40%.

Un tonfo che arriva al termine di una settimana contrassegnata da problemi di cybersicurezza su due piattaforme di scambio e dall’allerta delle autorità, che hanno ripetutamente messo in guardia sui rischi delle valute digitali.

A essere sotto pressione è però tutto il mercato delle criptovalute: Ethereum, la seconda valuta digitale per valore di mercato, perde il 35% a 648,44 dollari, il Bitcoin cash il 42,6% e il Litecoin il 43%. Crolli che spingono Coinbase, uno dei maggiori mercati di scambio, a sospendere temporaneamente gli ordini di acquisti e vendite in seguito all’eccessiva volatilita’. Il tonfo segue giornate difficili per il Bitcoin, la cui volata rievoca sempre più la bolla dotcom.

Il muro dei 10mila alla fine ha tenuto e il prezzo ha ricominciato a risalire sopra i 12mila. La bolla non sta per scoppiare, sostiene David Drake, fondatore e  e Presidente della LDJ Capital che gestisce 1,5 miliardi di asset investiti. Il calo del prezzo è stata una fiammata ma non bagno di sangue, a meno che non si sia obbligati a vendere subito i bitcoin che possediamo. La maggior parte di chi ha comprato in origine Bitcoin ed Ether li sta ancora tenendo e chi, come me, li ha comprati presto è ancora sopra del 200%. Il bagno di sangue è però per chi è entrato tardi nel mercato o li compra giornalmente per specularci sopra.

Il fatto è che ci sono molte persone che hanno acquistato la criptovaluta attirati dall’idea di un facile guadagno senza conoscere esattamente cosa stavano acquistando, e i meccanismi alla base. Un tipo di investitore, dunque, particolarmente soggetto a crisi di panico nel momento in cui vede che il prezzo inizia a scendere.

Alcuni episodi accaduti di recente hanno contribuito al crollo del Bitcoin. In particolare, un attacco hacker a una piattaforma che tratta la criptovaluta in Corea del Sud nei giorni scorsi e un’indagine interna da parte dell’americana Coindesk scattata la scorsa settimana per insider trading. Si unisce che sono appena stati lanciati i future sulla criptomoneta che consentono di vendere allo scoperto scommettendo sul ribasso dei Bitcoin: un effetto leva che preoccupa molti operatori e ha indotto la maggior parte delle grandi banche a tenersi per ora lontane.