Il governo della Birmania ha deciso di accogliere la prima famiglia di Rohingya, la minoranza musulmana protagonista di un esodo che negli ultimi sette mesi ha portato oltre 700mila persone a scappare in Bangladesh per sfuggire all’offensiva dei militari. Stando a un comunicato del governo birmano la famiglia, composta da cinque persone, è già tornata nello stato del Rakhine e si è sistemata a casa di alcuni parenti. I profughi hanno ricevuto un documento di identità ma non la cittadinanza che la Birmania, paese a maggioranza buddista, rifiuta di concedere alla minoranza musulmana. Nella nota ufficiale non è precisato se vi saranno altri rimpatri, ma l’Onu ha già espresso la sua preoccupazione che non ci siano le condizioni per un ‘rientro sicuro, dignitoso e sostenibile’. L’Unhcr ha chiesto alle autorità della Birmania di creare queste condizioni che vanno oltre le infrastrutture logistiche.
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