‘Non ne possiamo più’, è la denuncia di Dimitri Russo, 47 anni, sindaco Pd di Castel Volturno (Caserta). Martedì scorso nella cittadina campana è arrivato il ministro dell’Interno, Marco Minniti: ‘Gli dirò che non si può più andare avanti così con una percentuale di migranti che supera qualsiasi livello di tolleranza’.
A Castel Volturno non ci sono solo i casalesi, ma bisogna fare i conti anche con la mafia nigeriana. Russo intervistato dal ‘Giornale’ parla di una situazione esplosiva. A Castel Volturno vivono circa 15mila migranti. Su una popolazione residente di poco superiore ai 25mila. E la maggior parte sono irregolari. Russo parla di ‘criminalità record’ e difende i suoi concittadini: ‘Io sono solo il sindaco delle persone oneste e di onestà ce n’è tanta, ma stenta a venire fuori perché c’è paura della mafia. La nostra e quella dei nigeriani. Che si sono impossessati delle centinaia di villette abbandonate lungo il litorale domizio’.
Russo racconta ancora che i nigeriani hanno sfondato le porte e sono entrati. Poi le hanno depredate sistematicamente. Ora fanno da basi operative del mercato di droga e prostituzione. In piazza, dice ancora, si vedono pochissime persone di colore. Il Comune è come se fosse diviso in due: in paese gli italiani, in periferia gli africani.
Si sono formati ghetti: ‘Lì c’è uno Stato parallelo. Fatto di degrado e illegalità. Tutto mi separa da Berlusconi, ma su questo aspetto ha ragione. E magari si trattasse solo di bomba sociale…’. Russo spiega che esiste il rischio anche di una bomba sanitaria. Tra i migranti si registrano molti casi di tubercolosi, malaria e Aids. Ma nella comunità africana ci si cura con metodi tribali. Lungo il litorale non esistono fogne e l’inquinamento ambientale è un incubo. Le casse del Comune sono a secco. Da settimane abbiamo in ospedale un feto partorito e abbandonato da una mamma africana. Vorremmo garantirgli una onorevole sepoltura. Ma non abbiamo neppure i soldi per il funerale.