Berlusconi, stop polemiche in Fi, inutili e dannose

Una pentola in continua ebollizione che rischia di scoppiare definitivamente nelle prossime settimane, alla luce del prima, durante e dopo le elezioni regionali.  Silvio Berlusconi  lancia un nuovo appello all’unità del partito, per meglio dire un aut aut contro risse e polemiche, che tuttavia non sembra produrre l’effetto sperato. Francesco Schittulli, candidato presidente in Puglia, prende atto che “Forza Italia non ha ancora aderito alla mia impostazione” e annuncia che la sua campagna elettorale continua con le forze politiche e movimenti che l’hanno condivisa. Parole che hanno una valenza di carattere generale, ma che sembrano proiettarsi sulla Puglia, dove Schittulli continua ad aspettare risposte alle sue richieste, vale a dire una lista di Fi senza esclusioni che possano suonare come epurazioni e l’appoggio anche da parte della lista di Raffele Fitto. L’ex governatore e leader dei ricostruttori ribadisce il suo sì, dettando però le sue condizioni non tanto al candidato presidente quanto al movimento azzurro: “E’ inimmaginabile che Forza Italia possa escludere consiglieri comunali uscenti o amministratori che vogliono dare il loro contributo. Se questo elemento viene garantito, siamo disponibili ad accettare l`impegno di mettere in campo un’altra lista per aggiungere ulteriore consenso alla coalizione del centrodestra”, spiega Fitto. Quello di Berlusconi è un vero e proprio sfogo, consegnato ad alcuni militanti incontrati ad Arcore per gli auguri pasquali: ”Anche in Forza Italia, purtroppo, stanno emergendo le patologie della vecchia politica politicante: quelle del protagonismo, della rissosità e del frazionismo. Qualcuno ha dimenticato la lealtà nei confronti degli elettori ed anche il rispetto per chi lavora ogni giorno, in condizioni non facili, per far funzionare Forza Italia nel miglior modo possibile”. Le parole di Berlusconi però si indirizzano anche a chi ha recentemente lasciato Forza Italia, vale a dire Sandro Bondi e Manuela Repetti. Ne nasce un furioso botta e risposta con chi per anni è stato uno dei suoi fedelissimi. “Chi per ragioni personali ha abbandonato Forza Italia, venendo meno al mandato degli elettori, dovrebbe fare i conti con la propria coscienza restando almeno in silenzio”, intima l’ex premier. Sono costretto, replica Bondi, a rompere il silenzio che mi ero imposto, prendendo atto che al contrario il presidente Berlusconi non ha evidentemente alcuna intenzione di custodire almeno un lungo rapporto di collaborazione e di amicizia. La senatrice Manuela Repetti ed io abbiamo subito in questi giorni degli attacchi personali, quasi un linciaggio, che hanno confermato la miseria morale e politica di Forza Italia e la giustezza della nostra decisione. Noi non staremo in silenzio perché siamo persone che possono sbagliare ma intendiamo restare persone libere e autonome.

 

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