Berlusconi rinuncia alla candidatura e apre a Monti-bis: “Lo vedrei come leader dei moderati”

Berlusconi sacrifica la candidatura per mettere insieme i moderati. Lo aveva già anticipato ieri il segretario del Pdl Angelino Alfano, alla presentazione del nuovo libro di Ferdinando Adornato dell’Udc in piazza di Pietra al Tempio di Adriano.  Questa mattina l’ex premier lo conferma: “Non mi ricandido, per mettere insieme i moderati”, dichiara intervenendo  in diretta con Maurizio Belpietro a Mattino Cinque. “ E’ una linea – continua il Cavaliere- assolutamente coerente con tutto ciò che è stato fatto da quando nel’94 decisi di lasciare il mestiere di imprenditore e mi misi a servizio del paese. Anche all’ora c’era l’ipotesi che l’Italia potesse essere consegnata ad una sinistra post- comunista. Io iniziai a mettere insieme tutti i moderati”. “ E’ una scelta che faccio per dare spazio a chi non si riconosce nella sinistra guidata dalla Cgil e da Vendol, dall’ Udc a Italia Futura di Montezemolo, Vittorio Sgarbi, Tremonti fino alla Lega”.

Il Cavaliere apre poi a Monti-bis: “ Non escluderei Mario Monti come leader del raggruppamento dei moderati”, sottolinea Berlusconi nel corso dell’intervista. “Monti ha sempre gravitato in questa area, ha tra l’altro detto aggiungendo di aver avuto contatti con altre personalità e che ci sono diversi nomi nella lista dei possibili leader”. E poi attacca Casini: “Non ho mai effettuato giravolte nella mia vita privata, imprenditoriale e politica, non vedo come Casini si permetta un’espressione infelice e lontana da verità”. “E’ difficile fare nomi perché, continua l’ex premier, dietro i nomi ci sarebbero polemiche, saranno tutti i partiti moderati insieme a decidere il leader che possa rappresentarli e fare il presidente del Consiglio con alle spalle appunto dei partiti che porterebbero nei Cdm la loro linea moderata”.  “Se i moderati si uniranno saranno la maggioranza del Paese se parteciperanno alle elezioni divisi la maggioranza andrà alla sinistra”, ribadisce Berlusconi,  ribadendo di compiere tale scelta  per il bene degli elettori. “Quando i moderati devono presentarsi in campo occorre che tutti siano dentro il centrodestra italiano. Anche sottrarre il voto di un piccolo partito non si deve fare quando si scende in campo per non lasciare il governo alla sinistra. E’ conveniente e obbligatorio che si stia tutti insieme”, replica Berlusconi a Belpietro che gli chiede come mai nell’elenco dei partiti citati nel suo appello non ci sia Fini. Poi un accenno alla decisione di cambiare il simbolo del partito: “Il simbolo lo cambiamo lo diciamo da un anno perché il nome ha insieme due parole molto belle ma, da sempre abbiamo usato l’acronimo Pdl che non dà emozione. Vogliamo fare qualcosa per unire moderati”.

 

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