Berlusconi e la rifondazione del centrodestra

Il centrodestra che io ho fondato nel 1994 è un’alleanza scritta non da un notaio, ma nel cuore degli italiani. Se necessario “rifondarlo“, sono pronto a farlo, senza escludere nessuno, ovviamente». A parlare è Silvio Berlusconi, nel corso di un’intervista rilasciata al settimanale Chi. «I rapporti personali con Matteo Salvini e Giorgia Meloni – spiega il leader di Forza Italia – sono sempre stati molto cordiali, le valutazioni politiche non sempre coincidono. Del resto –  argomenta Berlusconi -, se fosse così saremmo un partito unico e non una coalizione». Anche per lui, tuttavia, la coalizione ha bisogno di un “tagliando“.

«Dobbiamo rilanciarla, e per farlo – spiega il Cavaliere – c’è un solo modo: consolidare Forza Italia. E creare un centro moderato che possa aggregare e allargare i suoi confini. Un centro saldamente ancorato al centrodestra e alternativo alla sinistra, che sia garante dei valori cristiani, dei principi liberali, della vocazione europeista, del metodo garantista». L’intervista è importante perché segna l’ingresso ufficiale di Berlusconi nel rovente dibattito che anima la coalizione dall’indomani della rielezione di Mattarella al Quirinale

«Bisogna pensare al 2023, quando la maggioranza degli italiani si esprimerà, ne sono certo, per un centrodestra di governo», esorta Berlusconi. «Nel frattempo – aggiunge – bisogna però consolidare il buon lavoro del governo Draghi».

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