“Sarò felice di essere in campo nelle 5 circoscrizioni che sempre mi hanno dato tra i 600 ed i 700.000 voti ciascuna. Spero di poter avere velocemente una risposta dalla Corte europea”. Cosi’ Silvio Berlusconi al telefono ad una iniziativa di Forza Italia a Montecatini, sull’ipotesi di una sua candidatura alle europee. E Berlusconi prevede che si voterà “tra un anno, un anno e mezzo al più tardi”. “C’e’ tempo”, ha aggiunto, “per arrivare ad organizzare un sufficiente numero di club per il contatto ed il convincimento degli indecisi”. “L’eventuale candidatura di Berlusconi è un problema che riguarda Forza Italia e nel caso il Tribunale di Milano. Il Pd alle europee non ha paura di nessuno”. Lo scrive su twitter, il senatore Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura a Palazzo Madama. Capisco che gli amici di Forza Italia abbiano problemi nell’accettare la legge e rispettare le sentenze. Berlusconi e Toti si rassegnino. Esiste una legge dello Stato italiano, art.4 della legge Severino, che prescrive chiaramente che i condannati in via definitiva non possono essere candidati né al Parlamento italiano né tantomeno a quello europeo”, dichiara Gianni Pittella, vicepresidente vicario del Parlamento europeo ed esponente Pd. “Faccio anche presente a Toti”, continua Pittella, “che il 23 ottobre scorso la plenaria di Strasburgo ha approvato, con i voti del Ppe, una raccomandazione contenuta nel testo delle conclusioni della Commissione speciale antimafia, che prescrive: ‘devono essere ineleggibili al Parlamento europeo e nell’impossibilità di prestare servizio nelle istituzioni e negli altri organi dell’Unione non solo i condannati in via definitiva per reati di criminalità organizzata e riciclaggio, ma anche quelli per corruzione ed altri reati gravi, anche di natura economica e finanziaria’”. “Insomma”, conclude il vice presidente dell’europarlamento, “gli amici di Forza Italia possono continuare a fantasticare quanto vogliono. Il giorno della presentazione delle liste, si accorgeranno che non è possibile.”.