Berlusconi. “Commissione d’inchiesta su Napolitano”

Nella caduta del suo governo, l’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi vede l’ombra di un complotto e vuole una commissione d’inchiesta sulla nascita del governo Monti e sul ruolo che ha avuto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “Certamente – ha affermato in una intervista a Radio Capital – ci fu un uso criminale dello spread, sul ruolo di Napolitano non do giudizi, sarà la Commissione a far emergere i ruoli che ciascuno ha svolto”. E vuole fare chiarezza anche sul ruolo avuto da Gianfranco Fini nella caduta del suo esecutivo. “Quale promessa gli fu fatta?”, si chiede il Cav. Ma c’è spazio anche per la Lega Nord (“se non si allea con il Pdl perderanno il Veneto e il Piemonte), sull’euro (“La Bce tuteli il debito altrimenti uscire dall’euro).

Commissione d’inchiesta sulla nascita del governo Monti. Silvio Berlusconi è convinto che la caduta del suo governo sia stato frutto di una congiura. Per il Cav lo spread fu utilizzato come arma di ricatto per spianare la strada a Mario Monti con l’aiuto di Giorgio Napolitano. E accusa anche le cancellerie europee di aver tramato contro di lui perché “Berlusconi premier non piaceva”. E attacca a testa bassa. “Io non sono stato irriso ma temuto in Europa. Casini dice che ridevano di me ai vertici del Ppe? E’ una menzogna totale che si aggiunge alle tante che è abituato a dire. Dai leader del Ppe sono considerato il maggior esperto in economia. Casini e il suo compare Fini sono una iattura, le peggiori persone che io abbia avuto modo di incontrare facendo politica”. E ai microfoni di Radio Capital rilancia l’istituzione di una commissione d’inchiesta. “Ho proposto una Commissione d’inchiesta sulla nascita del governo tecnico anche perché ci sono tanti fatti da appurare a cominciare dal tradimento di Fini.

Fuori da euro se Bce non garantisce debito pubblico. Chiede una Europa “più unita politicamente” ma se la Bce non garantisce il debito pubblico minaccia l’uscita dall’euro e il ritorno alla lira.  “Non voglio andare – ha spiegato a Radio Capital – nella direzione di una uscita dall’Euro ma ottenere che la Bce sia una Banca Centrale a tutti gli effetti, garantendo i debiti sovrani ed essendo disposta a stampare moneta in caso di necessità. Se la Bce non dovesse garantire i nostri debiti pubblici ci vedremo costretti a uscire dall’Euro, e ritornare alla vecchia moneta che potrebbe essere stampata dalla Banca nazionale e questo permetterebbe svalutazioni competitive”. “Spero non si debba giungere alla disperazione di una decisione di questo genere e vedo con paura questa situazione che porterebbe alla distruzione dell’Euro e dell’Unione Europea”.

Lega: da sola sarà sconfitta. Silvio Berlusconi è stato chiaro: se la Lega Nord non si allea con il Pdl a livello nazionale non solo rischia di scomparire nelle urne ma le giunte leghiste di Vento e Piemonte cadrebbero subito. “La Lega deve scegliere, da sola va incontro a una sconfitta sicura, la rottura dei rapporti renderebbe impossibile appoggiare Maroni in Lombardia ma anche tenere in vita le Giunte in Veneto e Piemonte e centinaia di amministrazioni locali”.

In Agenda Monti assenti temi etici cari a Chiesa. Nonostante l’appoggio della Cei e di una parte della Chiesa all’Agenda Monti, per Berlusconi nel programma del professore sono assenti i temi etici cari al vaticano. Un concetto che ha ripetuto durante l’intervista rilasciata a Radio Capital.  “Ho ricevuto molti elogi per gli interventi sui temi etici, mentre nel programma di Monti che ho letto velocemente non c’è una sola parola dedicata ai temi etici così importanti per la Chiesa. E il nostro programma sarà l’opposto dell’Agenda Monti, perché quella é stata applicata e ha portato il paese in una crisi recessiva pericolosissima”.

Appoggio Storace nella corsa alla Regione Lazio. Silvio Berlusconi alle prossime elezioni regionali nel Lazio appoggia a sorpresa il candidato de La Destra, Francesco Storace. “Sono amico di Francesco Storace – ha spiegato in una intervista al direttore dell’emittente radiofonica romana Teleradiosterodue – e dopo quello che gli è accaduto, perseguitato dalla giustizia, dovendosi dimettere da ministro alla Sanità nel mio governo, credo sia dovuto appoggiarlo nella sua candidatura alla Regione Lazio”. “E’ un uomo deciso, di ottima esperienza, e credo possa fare molto bene”, ha concluso l’ex presidente del consiglio.

Sull’addio al Pdl di Frattini, Pecorella, Mauro, “ciascuno si comporta secondo coscienza – chiosa Berlusconi –  comunque queste discussioni dimostrano che il Pdl non era un partito di plastica ma una comunità di persone capaci di ragionare con il proprio cervello”.

 

 

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