Berlusconi a S&P: “Decisione influenzata dai media. Governo è solido”

Il governo italiano respinge con fermezza la bocciatura con cui S&P ha stanotte ridotto il rating all’Italia mantenendone l’outlook negativo. Per il presidente del consiglio Silvio Berlusconi le valutazioni di S&P sono “viziate da considerazioni politiche”, più che dalla realtà dei fatti. In una nota diffusa dalla presidenza del Consiglio, il governo ribadisce di aver “sempre ottenuto la fiducia dal Parlamento, dimostrando così la solidità della propria maggioranza”. Le valutazioni di Standard & Poor’s, continua la nota “sembrano dettate più dai retroscena dei quotidiani che dalla realtà delle cose e appaiono viziate da considerazioni politiche”. “Vale la pena di ricordare che l’Italia ha varato interventi che puntano al pareggio di bilancio nel 2013 e il governo –conclude la nota del Governo- sta predisponendo misure a favore della crescita, i cui frutti si vedranno nel breve-medio periodo”. Standard & Poor’s ha declassato di un ‘notch’ la propria valutazione sul merito di credito sovrano della Repubblica italiana, portandolo ad ‘A/A-1’ da ‘A+/A-1+ con un outlook che resta negativo. L’agenzia, che aveva messo sotto osservazione il rating dell’Italia in maggio, sottolinea che le prospettive di crescita dell’economia si sono deteriorate e che il governo di Silvio Berlusconi non sembra in grado di dare risposte efficaci. Dal ministero del Tesoro si minimizza e si punta a gettare acqua su fuoco. Per l’entourage di Giulio Tremonti la bocciatura di S&P era “scontata, attesa” e figlia più di valutazioni politiche che economiche. Via XX Settembre avrebbe già adottato le dovute contro misure a questa decisione ‘annunciata’ dell’agenzia di rating americana. Queste le parole ma il ministro Giulio Tremonti e il governo tutto si preparano ad affrontare una giornata cruciale per difendere l’Italia e l’euro dagli attacchi dei mercati. In mattinata è previsto l’incontro dello stesso ministro dell’Economia con banchieri e industriali. Un tavolo già convocato sui temi della crescita. Nella sede del dicastero in via XX Settembre sono attesi i vertici di dell’Abi, l’associazione bancaria italiana, e di Confindustria. Alla riunione è atteso anche il vice direttore generale della Banca d’Italia Ignazio Visco.

 

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