Berlusconi a Palazzo Chigi per un incontro con Renzi

Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è giunto in auto a Palazzo Chigi intorno alle 10.45 per l’incontro in programma con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. E’ il sesto faccia a faccia tra i due e si è svolto a poche ore dall’inizio delle votazioni in Aula della legge elettorale, ed a nove giorni dal voto per il Colle. Con Berlusconi sono arrivati a palazzo Chigi Denis Verdini e Gianni Letta, già presenti ai precedenti faccia a faccia tra il leader di FI e il premier. Il Cavaliere  vede il presidente del Consiglio per discutere non solo di Quirinale ma anche di riforme alla vigilia delle votazioni in Senato sull’Italicum. La rosa dei nomi che circola è sempre quella, ma tra le candidature gradite all’ex capo del governo ed ai centristi ci sarebbero quelle di Giuliano Amato e Pier Ferdinando Casini. Parallelamente però, l’ex capo del governo ha bisogno di ricompattare il suo partito. Dopo l’incontro con il capo del governo, Berlusconi ha in programma una riunione con i senatori mentre domani vedrà i deputati. In agenda poi il comitato di presidenza del partito. La situazione però dentro Fi è tutt’altro che risolta, perchè se è vero che con Brunetta è tornato il sereno, Berlusconi deve fare i conti con i frondisti guidati da Raffaele Fitto. L’eurodeputato domani sarà nella Capitale ed al massimo mercoledì incontrerà di nuovo il Cavaliere per tentare di trovare un accordo che consenta agli azzurri di presentarsi compatti alle votazioni per il Colle. Parallelamente alla partita sulla presidenza della Repubblica però c’è anche quella sulle Riforme. A palazzo Madama riprende il cammino dell’Italicum, mentre alla Camera il voto sull’articolo 1 del testo delle Riforme fotografa un partito comunque tutt’altro che unito: 13 i voti contrari, 24 quelli a favore e 28 i deputati azzurri assenti. Il rischio che l’Italicum si fermi o che venga modificato facendo saltare il patto del Nazareno alla vigilia del voto per il Quirinale esiste. La partita vera è sicuramente dentro il Pd, ma contiene in se la possibilità di un contagio perché vista la posizione di Ncd e la fronda di Raffaele Fitto potrebbero far esplodere anche Forza Italia. In caso di fallimento dell’Italicum la risposta ovvia sarebbero le elezioni anticipate. Renzi di Berlusconi non si fida ma è ben conscio che l’ex premier vuole rimanere al tavolo. Il punto vero è il vedere se Berlusconi controlla ancora tutti i suoi parlamentari che, come dicevamo, fa spola con la pattuglia di dissidenti del Pd. Il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, nega che nell’incontro tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si sia affrontato del tema del futuro presidente della Repubblica. Vero è, invece, che Berlusconi ed Alfano provano a costruire un blocco di 250 grandi elettori di centrodestra, e con ogni probabilità il leader di Forza Italia lo avrà messo sul piatto della bilancia della trattativa con Matteo Renzi. In concreto Forza Italia, Ncd ed Udc rivendicano l’elezione di un moderato al Quirinale e partoriscono una terna di nomi; Pier Ferdinando Casini, Giuliano Amato e Sergio Mattarella, in questa precisa sequenza. Ovviamente anche Berlusconi, come Renzi, nega che ci sia stata una discussione su nomi e Quirinale. L’obiettivo, in realtà, è anche quello di ottenere la settimana prossima un incontra a tre con Renzi ad evitare l’asse esclusivo Pd-Fi. Lunga e cordiale telefonata ieri tra Silvio Berlusconi ed il presidente del Partito Popolare Europeo, Joseph Daul. Secondo quanto riferiscono fonti azzurre, nel corso del colloquio telefonico, il cavaliere ha esposto al presidente del Ppe il quadro della situazione politica in vista delle votazioni per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Daul si è congratulato con l’ex capo del Governo per l’incontro e la convergenza di opinioni avuta tra Berlusconi ed Alfano, soprattutto in merito alla decisione di sostenere insieme, nella trattativa con Renzi, un candidato al Colle che provenga dall’area moderata e quindi in linea con la storia dei popolari europei.

Cocis

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