‘Ha sbagliato ma un padre difende il proprio figlio’.  Così Rocco Casalino interviene sul video di Beppe Grillo.  L’ex portavoce di Palazzo Chigi, già responsabile della comunicazione dei 5 Stelle, cerca di giustificare il garante ma le parole usate sono state troppo pesanti per poterle archiviare come uno sfogo innocente. ‘Quello che ho visto io è la reazione soprattutto di un padre, perché sono convinto che lui oggi non userebbe le stesse parole, nel senso che è stato istintivo, era molto di pancia secondo me quel video, ma sottolineo il fatto che ovviamente non condivido le cose dette, io non avrei detto quelle cose. Massima comprensione per il dolore di un padre che sta vivendo sicuramente una situazione difficile, poi nel merito ovviamente non avrei usato quelle parole. Credo davvero che le ragioni siano da comprendere nell’istinto naturale di un padre nel voler proteggere il proprio figlio, non credo in nessun’altra dietrologia’.

Alla domanda su cosa ne pensa della `colpevolizzazione delle vittime´, l’esperto di comunicazione risponde: ‘Credo effettivamente che ci sia una visione maschilista in casi come questo, per cui spesso si cerca di dare la colpa alle donne, e questa è una cosa che va superata. Quello era un video in un momento particolare, lo prenderei come un momento di difficoltà». E quando gli viene fatto notare che ‘il danno è fatto’, Casalino conclude: ‘Succede quando ti fai travolgere dalle emozioni. Succede a tutti gli esseri umani di sbagliare in un momento emotivo particolare’. Sottolineando  che ‘il Movimento ha preso una posizione chiara. Differenziandosi dalle esternazioni di Grillo, specialmente sul tema delle donne, anche sul tema della giustizia, sull’indipendenza della magistratura’.

Dopo giorni di silenzio, i genitori di Silvia, la ragazza che accusa di stupro Ciro (il figlio di Beppe Grillo) e i suoi tre amici, tramite il loro legale Giulia Bongiorno tornano a parlare, come rende noto il Corriere della Sera. La madre e il padre della giovane hanno affidato all’avvocato un comunicato duro.

«Falsità sul conto di nostra figlia”, con “frammenti di video intimi” che “vengono condivisi tra amici, come se il corpo di nostra figlia fosse un trofeo: qualcosa che ci riporta a un passato barbaro che speravamo sepolto insieme alle clave”. Così nella nota i genitori di Silvia.

E ancora: “Non è facile rimanere in silenzio” – viene sottolineato nel comunicato – davanti alle falsità “che si continuano a scrivere e a dire sul conto di nostra figlia aggiungendo dolore al dolore: il nostro e il suo. D’altro canto, sarebbe fin troppo facile smentirle sulla base di numerosi atti processuali che sconfessano certe arbitrarie ricostruzioni e che, per ovvie ragioni, non possono essere resi pubblici”.

La mamma e il papà della ragazza aggiungono di avere fiducia nella giustizia e promettono che ci saranno conseguenze per chi “tira al bersaglio”.

«Confidiamo – si legge sempre nella nota – nel fatto che tutto questo fango sarà spazzato via facendo emergere la verità. In ogni caso, la fiducia nella giustizia e il rispetto per le istituzioni — che ci hanno guidato finora e che continueranno a guidarci in futuro— non significano che siamo spettatori passivi”.

“Abbiamo conferito mandato al nostro legale di agire in sede giudiziaria contro tutti coloro che a qualsiasi titolo partecipano e parteciperanno a questo deplorevole tiro al bersaglio”, concludono.