Benevento – Avellino, i Lupi sbranano le Streghe dopo un digiuno durato 55 anni

Erano ben 55 anni che i Lupi non avevano ragione delle Streghe nela loro casa. E questo dato già la dice lunga sul valore della vittoria conquistata ieri sera dai ragazzi di Rastelli. Eppure alla vigilia, pur non proibendo le speranze dei tifosi biancoverdi, le previsioni dei tecnici e degli addetti ai lavori propendevano piu’ per un successo dei padroni di casa. Che venivano da un grande colpo fatto addirittura in quel di Catanzaro ed avevano tutte le intenzioni di confermarsi in casa. L’Avellino, viceversa, con l’oscura prestazione contro la Paganese, che gli aveva restituito appena un punticino, aveva lasciato parecchio perplessi i suoi sostenitori. Insomma, le premesse non “promettevano” niente di buono per i Lupi. Invece, anche questo derby non si è discostato da quello che è il cliche di queste particolari partite: alla fine i pronostici vengono quasi sempre smentiti.Ieri sera il “Ciro Vigorito” di Benevento potrebbe aver sancito un connotato per l’Avellino: questa può diventare davvero una squadra di rango! E sì, perchè, non si gioca con quell’approccio mentale e quella personalità in un campo difficilissimo, al cospetto di una delle grandi favorite per la vittoria diretta del campionato, se non si possiedono “le stimmate” del complesso di valore, vale a dire di un gruppo di ragazzi che vuole recitare un ruolo da assoluto protagonista del Girone.Il risultato favorevole ai Biancoverdi è stato anche determinato dai due episodi sfortunati della difesa giallorossa che, con i due penalty, hanno portato l’Avellino al doppio vantaggio nella prima mezzora. Ma, al di là della sfortuna, i ragazzi di Rastelli hanno avuto il merito di approcciare la sfida come meglio non avrebbero potuto fare. Ed in definitiva, quando si ottengono due rigori consecuvi, nel giro di pochi minuti l’uno dall’altro, significa che la proposizione offensiva è stata efficace. La formazione biancoverde presentava alcune individualità di scarsa esperienza in questo tipo di partite: Bittante (addirittura classe 1993), Bianco, Angiulli, Bariti. Eppure proprio questi ragazzi alla fine sono risultati tra i migliori.L’Avellino ha saputo reggere il confronto, non solo dal punto di vista del dinamismo e della freschezza atletica, ma ha anche rivaleggiato alla grande sul piano dei valori tecnici complessivi delle sue contendenti. I due centrocampisti centrali irpini, Angiulli e D’Angelo hanno formato una diga inesauribile che ha fronteggiato alla grande gente come Rajcic e Montiel, contrastando concretamente le fonti di gioco avversario. Il lavoro sulle fasce, poi, di calciatori tecnici come Bariti e Catania ha insidiato non poco la terza linea beneventana. Il pallino del gioco e dell’iniziativa era e doveva essere nelle mani, anzi nei piedi dei Giallorossi, ma l’Avellino ha saputo reggere all’urto dei padroni di casa, con ordine, calma e con acume tattico, affidandosi, in fase di possesso palla ad un reparto offensivo di prim’ordine per la categoria. E’ vero anche che, la circostanza che il Benevento abbia dovuto giocare per circa un’ora in inferiorità numerica, ha finito per agevolare parecchio l’Avellino, ma anche nella prima mezzora i Lupi hanno giocato meglio e soprattutto, piu’ efficacemente rispetto ai rivali.In definitiva, la prestazione complessiva dei Biancoverdi in una delle partite piu’ delicate dell’intero torneo è stata talmente convincente che i tifosi irpini sono davvero autorizzati a pensare che questo, per loro, possa  essere un anno…ricco di soddisfazioni.

Rino Scioscia

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