Riunione storica per il Board che ha posto fine all’era dei tassi negativi per porre un freno all’inflazione che galoppa verso la soglia del 10%. Messo a punto anche lo strumento che dovrebbe garantire la corretta trasmissione della politica monetaria nell’area della moneta unica
BCE alza i tassi e presenta il nuovo strumento TPI. Quali effetti su economia e risparmi?
Settimana storica per la Banca centrale europea, che ha alzato i tassi d’interesse di mezzo punto, mettendo fine all’era dei tassi negativi ed annunciato il primo aumento dei tassi da 11 anni a questa parte. Parallelamente, il Consiglio direttivo ha detto si al nuovo scudo anti-Spread, che servirà ad evitare crisi come quella vissuta nel 2011. Ma cosa comporteranno queste politiche? Che effetti avranno sull’economia?
Tassi tornano positivi: quali effetti sulle tasche degli italiani?
Il Board della BCE ha deciso innanzitutto di aumentare il costo del denarosi 50 punti base, portando il tasso principale allo 0,50%, quello sui depositi a zero e quello sui prestiti marginali allo 0,75%.
Una mossa che avrà immediate conseguenze sul mercato dei prestiti e dei mutui, poiché si scaricherà dalle banche primarie, che prendono a prestito denaro presso l’Istituto di Francoforte, agli intermediari, che concedono mutui e prestiti a famiglie ed imprese a tassi (fissi e variabili) legati all’andamento dell’Euribor.
A tal proposito Codacons ha stimato un rincaro di 61 euro della rata mensile di un mutuo-tipo a tasso variabile di 30 anni, che si tradurrebbe in un aggravio di 732 euro per l’intero anno e di 21.960 euro per tutta la durata del mutuo. Cifra c he scenderebbe a 18.300 euro per un mutuo di 25 anni e 14.640 euro per un mutuo di 20 anni.
Quale impatto sull’economia?
C’è da dire che l’aumento del costo del denaro è stato deciso dai banchieri centrali per calmierare l’inflazione, che corre spedita verso una crescita a due cifre. Ma d’altro canto l’aumento dei tassi di interesse avrebbe un effetto doccia fredda sulla crescita, in una fase in cui l’economia sta già rallentando il asso, come confermato dalla stessa Presidente Christine Lagarde in conferenza stampa.
Tassi di interesse più alti avrebbero anche altri effetti negativi sull’economia: sull’euro che si apprezzerebbe, rendendo meno competitive le esportazioni dell’Italia e più care le importazioni di materie prime, incluse quelle energetiche; sul costo del debito pubblico sotto forma di interessi pagati sui titoli di Stato, che tenderebbe ad aumentare mettendo ulteriormente sotto pressione i Paesi ad indebitamento più elevato come l’Italia.
TIP: l’asso nella manica dell’Eurotower avvolto dal mistero
Proprio per contrastare effetti distorsivi e garantire la corretta trasmissione della politica monetaria, la BCE ha inserito nella sua “cassetta degli attrezzi” un altro strumento, il TPI- Trasmission Protection Instrument, conosciuto anche come scudo anti-spread, ma ben diverso da qualsiasi altro strumento ed espressione della piena discrezionalità della BCE come difensore della stabilità dei prezzi. Sicuramente ben diverso dall’OMT di Draghi e dal PEPP, il piano anti-pandemico che continua ad operare in via prioritaria con il reinvestimento die titoli a scadenza.
Lagarde ha tentato di dare una spiegazione del suo funzionamento, che resta avvolto nell’alone del mistero e testimonia la piena discrezionalità dell’Eurotower, considerando che gli acquisti non sono soggetti a restrizioni ex ante.
Si sa solo che punta a contrastare quelle situazioni che mettono a repentaglio la trasmissione della politica monetaria, quindi situazioni di mercato turbolente, in cui opera la speculazione, creando distorsioni.
Vi sono anche delle condizionalità: la BCE potrà acquistare solo i titoli degli Stati che rispettano le regole di bilancio, attuano politiche economiche sane e sostenibili, rispetto degli impegni presi con il recovery e con le raccomandazioni specifiche della Commissione europea.
Tutto chiaro? Tutt’altro, il nuovo strumento anti-frammentazione è tutto da scoprire e non è chiaro se entrerà mai in operatività con criteri così ampi e discrezionali e se ci sarà coesione nell’adottare le decisioni volta per volta.