Bari. Vertice Bridgestone, 950 posti a rischio: “Occupiamo la fabbrica”

Ormai la situazione che riguarda la chiusura della multinazionale giapponese Bridgestone sembra essere più grave del previsto, la chiusura dello stabilimento è fissata entro i primi sei mesi del 2014. Dal vertice che si è concluso in serata è emerso che i vertici sono intenzionati a sedersi al tavolo delle trattative ma occorre pagare un ‘prezzo’. Dalle notizie emerse sono 950 i posti di lavoro a rischio, la tensione è alta e c’è tanta rabbia. Il vertice convocato nella sede di Confindustria Bari per affrontare la vertenza Bridgestone si è aperto con la protesta di centinaia di operai pronti a incrociare gli sguardi dei manager aziendali. Ovvero l’amministratore delegato dell’azienda, Roberto Mauro, il direttore del personale, Nicola Raspone, e Girolamo Porta, capo delle relazioni industriali. In campo è sceso anche il primo di cittadino di Bari, Michele Emiliano, che ha puntato l’indice e ha dichiarato. “Siamo pronti a tutto e nel caso in cui il sindacato dovesse decidere per forme di lotta più incisive, come l’occupazione dello stabilimento, la città e il sindaco in persona saranno dalla parte degli operai e occuperanno la fabbrica”. Anche Nichi Vendola governatore della Puglia, che insieme al sindaco Emiliano, ha partecipato al vertici al Ministero del Welfer,  ha detto la sua sulla vicenda: “Non vi sia stata alcuna comunicazione da parte dell’azienda prima di mollare gli ormeggi, come invece è abitudine che vi sia. Abbandonare il campo senza avvisare è un atteggiamento che manifesta arroganza e violenza inaccettabili”. Queste le parole del  leader di Sel, a Roma per il primo vertice delle istituzioni interessate al caso della multinazionale.

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