Bardonecchia e il doppio pensiero di Macron

L’intervento dei doganieri francesi rispecchiano la linea dell’Eliseo.

L’episodio di Bardonecchia ha una doppia valenza in termini di sgradevolezza. Primo, perché rivela violenza e insensibilità non nuove da parte francese, se si ricordano inseguimenti di clandestini fino alla frontiera di Ventimiglia, il modo in cui fu sgomberato il campo profughi di Calais, per non parlare dell’incriminazione, alquanto grottesca,di una guida alpina, rea di aver soccorso un emigrante. Atteggiamenti del genere non possono essere attribuiti alla disinvoltura di un doganiere. Sono espressioni di direttive abbastanza segrete del governo, con cui si tende a controllare il flusso migratorio verso il territorio francese. Ma i legami solidi di vicinanza e amicizia che legano Italia e Francia faranno sì che l’incidente diplomatico si ricomponga subito. Un fatto è certo, a Bardonecchia si è consumato l’ennesimo errore europeo in tema di migrazione, in quanto ha confermato la tendenza dei singoli stati ad andare avanti per conto proprio, con il fine recondito di alzare i muri, anziché sviluppare una strategia che coniughi fermezza in uno alla solidarietà e la difesa di interessi comuni. E nemmeno Macron, sembra voler sfuggire a questa deriva, nonostante si sia candidato a diventare l’uomo decisivo per la ricostruzione di un Europa unita, fino ad oggi messa in discussione dai tanti movimenti populisti. E’ la logica dell’interesse nazionale, che si tratti di migranti o di operazioni militari.L’opinione pubblica e la politica interna, a volte finiscono per condizionare anche le migliori intenzioni. Del resto l’elezione di Macron ha scongiurato il pericolo di vedere varcare l’Eliseo a Marie Le Pen, a capo del peggiore dei movimenti populisti esistenti in Europa. Quello che si capisce dall’episodio di Bardonecchia è che Macron sta pensando più alla sua rielezione che ad una politica che tenda ad unire l’Europa, attraverso la sconfitta dei populismi. Ed è evidente e non contestabile che il fantasma di Trump aleggia sull’Europa e la tiene in subbuglio e divisa.

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