Banco di Napoli, M5s propone commissione d’inchiesta

“La gestione dei crediti in sofferenza del banco di Napoli negli anni’90 merita di essere approfondita a livello parlamentare perchè per salvare l’istituto furono azzerati i risparmi di centinaia di migliaia di azionisti. Successivamente quei crediti furono onorati ma gli attivi non sono mai stati restituiti agli azionisti”. Così dichiara Francesco Cariello, deputato e capogruppo del M5S in Commissione Bilancio annunciando la proposta di legge per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione delle sofferenze del Banco di Napoli. “Negli anni ’90 – spiega – la crescita rapida delle sofferenze, anch’essa da chiarire, mise a serio rischio la solvibilità della banca e per questo il governo avviò un processo di ristrutturazione, inclusa la messa all’asta del 60% del capitale che in quel momento apparteneva al Tesoro.

Per evitare drammi maggiori si ritenne di procedere ad una serie di misure di urgenza che ebbero come risultato l’azzeramento del valore delle azioni e la cessione del Banco ad altri Istituti di credito”. “Oggi – continua – le stesse dinamiche sembrano ripetersi per altri casi di banche con troppi crediti in “sofferenza” accrescendo la disaffezione alla collocazione bancaria ed azionaria del risparmio”. “Ho proposto pertanto – conclude il deputato – di istituire, presso la Camera dei Deputati, una Commissione parlamentare d’inchiesta sul crack del Banco di Napoli non solo per far luce sulle modalità di gestione ma anche per evitare che tali comportamenti si verifichino nuovamente. Una Commissione d’inchiesta, inoltre, potrebbe aiutare a ristabilire la fiducia nel sistema del credito da parte dei risparmiatori e quindi è nell’interesse di tutti provare la correttezza professionale e morale dell’operato di tutti quelli che furono coinvolti in questa vicenda e rilanciare così la credibilità ed affidabilità dell’intero sistema del credito”.

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