Autostrade, il Governo ad Aspi: ‘Proposta entro il weekend o revoca’

Si è concluso il vertice tra Aspi e lo staff della ministra De Micheli e del premier Conte per cercare di trovare un accordo sulla vicenda Autostrade. Un incontro che è terminato con un nulla di fatto con il Governo che ha ribadito la sua posizione. Dalla maggioranza è stata ribadita la necessità di una nuova proposta che tuteli l’interesse pubblico, a partire dalla revisione delle tariffe passando anche alla manutenzione e i controlli. Intenzioni che devono essere messe sul tavolo di Palazzo Chigi entro il weekend altrimenti partirà la revoca.

Una decisione che sarà presa nel giro di pochi giorni. A dirlo è il premier Conte a margine del suo viaggio in Spagna: ‘La vicenda si trascina da troppo tempo. La procedura di revoca è stata avviata e attualmente esistono tutti i presupposti per realizzarla visto che parliamo di inadempimenti oggettivi, molteplici e conclamati. Quindi bisogna arrivare ad una proposta vantaggiosa oppure dobbiamo procedere alla revoca, pur consapevoli che comporta insidie giuridiche. Speriamo di arrivare ad una decisione entro il weekend attraverso il Consiglio dei ministri’.

Sarà un weekend decisivo per Aspi. Nelle prossime ore il premier Conte dovrebbe convocare il Consiglio dei ministri per formalizzare la revoca sulle concessioni ad Atlantia. Nell’ultimo vertice che si è svolto al Mit la maggioranza ha ribadito la propria intenzione di procedere contro Autostrade per l’Italia. L’unico modo per portare M5s e Pd a fare un passo indietro è la presentazione di un piano convincente entro il weekend. Per questo motivo le prossime ore potrebbero essere decisive con il Governo che si prepara a chiudere uno dei fascicoli più delicati a livello nazionale. Con una decisione che rischia di procurare diverse polemiche.

Per arrivare a un accordo con il governo sul tema delle concessioni, i Benetton potrebbero cedere Autostrade per l’Italia. La partita si sposterebbe a quel punto sul piano delle percentuali e delle azioni. Con la speranza – fondata – che un passo indietro da parte del principale azionista possa in qualche modo risolvere i nodi politici della vicenda.

La notizia è stata anticipata da il Sole 24 Ore e dall’Huffpost e sembra decisamente fondata. Il Governo e Aspi sono alla resa dei conti. La partita va chiusa e dopo il pasticciaccio politico del nuovo Ponte di Genova il Mit è pronto a lasciare il tavolo delle trattative. Si gioca l’ultima mano di carte. Si va all-in. Il governo chiede ad Autostrade una proposta per la revisione degli accordi. Se la proposta dovesse arrivare nelle prossime ore e dovesse essere conveniente (per il governo) allora si andrebbe avanti. In caso contrario si procederebbe con l’iter per la revoca delle concessioni autostradali. La distanza tra le parti è considerevole, da qui l’idea dell’all-in, un passo indietro dei Benetton pronti a scendere sotto il cinquanta dei percento lasciando il ruolo di maggioranza.

La palla passerebbe al MoVimento 5 Stelle: accettare il compromesso o mantenere la parola data alla lettera? La proposta sarebbe allettante ma non decisiva dal punto di vista politico. Il Movimento 5 Stelle potrebbe festeggiare il passo indietro dei Benetton, ai quali ha dichiarato guerra, dal punto di vista politico. Ma non ci sarebbe la grande cacciata promessa dai vari Toninelli, Di Maio e Crimi. Non sarebbe un mai più Benetton. Sarebbe semplicemente un meno Benetton. Basterà?

Atlantia risente in Borsa della decisione della Corte Costituzionale di respingere il ricorso contro l’esclusione di Autostrade per l’Italia dalla ricostruzione del ponte Morandi. Il titolo, in un listino nel complesso in leggero aumento, segna in avvio di seduta in calo del 5,21% a 13,5 euro con il futuro della concessione di Aspi che appare oggi ancora più in bilico.

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