Autonomi e partite Iva: novità in arrivo su fatture e malattia

Era stato anticipato nel mese di marzo l’arrivo di un Jobs act anche per i lavoratori autonomi e le partite Iva. Ora il Senato sembra sia pronto ad approvare la riforma del lavoro autonomo, il disegno di legge che riconosce, aggiorna e potenzia maternità, malattia, e altre forme di tutela a due milioni e mezzo di lavoratori spesso senza rappresentanza sindacale.

‘Finalmente approvato, in terza lettura al Senato, lo Statuto del lavoro autonomo. Si tratta di un importante passo avanti che riconosce a questi lavoratori diritti e tutele precedentemente appannaggio del solo lavoro dipendente: tra questi, maternità, malattia, deducibilità delle spese di formazione e ammortizzatori sociali per i collaboratori coordinati e continuativi’,  dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera. Il testo del Governo, prosegue,  è stato migliorato prima al Senato e poi alla Camera: a Montecitorio è stata introdotta la Dis.Coll strutturale, dal primo luglio di quest’anno, per collaboratori, borsisti e assegnisti dell’Università, e il riferimento ai contratti stipulati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative per lo Smart working. Adesso la battaglia deve continuare, a partire dall’equo compenso per le libere professioni, al fine di migliorare questo primo importante risultato.

L’obiettivo si è potuto raggiungere grazie all’impegno del Governo, al lavoro parlamentare di maggioranza e opposizione e al contributo delle Associazioni che rappresentano il variegato mondo del lavoro autonomo. La spinta iniziale e l’entusiasmo lo dobbiamo a Davide Imola, un amico e un compagno, purtroppo scomparso, che ha combattuto con forza e convinzione per i diritti di questi lavoratori.

Tra le novità del disegno di legge un pacchetto di agevolazioni fiscali per incoraggiare la formazione di professionisti e lavoratori autonomi. Il ddl stabilisce infatti la deducibilità integrale delle spese sostenute per l’iscrizione a master, corsi di formazione o di aggiornamento professionale, convegni e congressi (nel limite di 10mila euro all’anno) e delle spese sostenute per i servizi personalizzati di certificazione delle competenze, orientamento, ricerca e sostegno all’auto-imprenditorialità erogati da organismi accreditati (nel limite di 5mila euro l’anno).

 Uno dei 22 articoli della legge stabilisce che non sarà possibile saldare le fatture oltre i 60 giorni: qualsiasi clausola che non lo preveda sarà da considerarsi nulla.

La legge introduce una disciplina più favorevole al lavoratore autonomo: in caso di malattia il rapporto di lavoro con il committente non sarà estinto ma sospeso per un massimo di cinque mesi. Chi è costretto a sospendere il suo rapporto di collaborazione per più di 60 giorni potrà interrompere il versamento dei contributi e dei premi assicurativi per un massimo di due anni.

 La lavoratrice autonoma potrà continuare a fatturare continuando a percepire l’indennità in caso di maternità. Il congedo parentale viene esteso a sei mesi dagli attuali tre e sarà possibile usufruirne entro i tre anni dalla nascita del figlio. La lavoratrice potrà concordare con il committente di essere sostituita da una persona di fiducia in possesso dei requisiti professionali.

 Negli accordi tra lavoratore e impresa dovranno essere stabiliti rigorosamente i tempi di riposo: tempi e retribuzioni dovranno essere gli stessi dei lavoratori interni all’azienda. Viene riconosciuto il diritto alla disconnessione dal web.

 

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